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C’è un pre e un post: cosa è cambiato nelle abitudini degli italiani

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Tutto tornerà come prima? Difficile dirlo adesso, troppe variabili sono ancora in gioco. Saranno i posteri a dare l’ardua sentenza in tal senso.

È necessario dirlo chiaro e tondo: c’è un post e un pre-pandemia. Sui libri di storia, le future generazioni troveranno sicuramente dei trattati sul 2020 e sul 2021 in cui si parlerà della Covid-19.

Questa pandemia ha cambiato totalmente le abitudini di milioni di italiani. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa stiamo parlando.

Il web protagonista della vita sociale e lavorativa

Massima attenzione al web. Se nel 2017 o nel 2018 qualcuno avesse parlato di didattica a distanza, sarebbe stato preso per pazzo. In realtà, soprattutto nei periodi più bui, la didattica a distanza è stato l’unico mezzo che ha potuto permettere il continuo della formazione, che sia scolastica o professionale.

Il web, quindi, è stato ulteriormente valorizzato e interi settori si sono dovuti specializzare. Come, ad esempio, quello delle slot machine con alcuni giochi, fra cui Book of Ra, completamente adattati alle varie esigenze che i consumatori hanno avuto.

Per non parlare, inoltre, delle chat. Per settimane, i siti di incontri sono stati l’unico mezzo per poter conoscere nuove persone. E milioni di giovani non se lo sono certo fatto ripetere due volte.

Senza dimenticare neppure gli ecommerce. Si sono spesi fiumi di parole sul boom del commercio elettronico, e non vogliamo certamente ripeterlo noi. Però è importante concentrarsi sul fatto che, comunque, anche le piccole azioni quotidiane oggi sono diventate quasi impossibili senza internet. Che sia una cosa positiva o negativa lo si vedrà con il tempo.

No ai luoghi affollati

Nell’epoca pre-pandemia succedeva l’esatto opposto. Si evitavano i luoghi in cui non c’era nessuno, poiché sembrava che fossero quasi da ‘sfigati’, per andare nei posti dove ci sono tante e tante persone.

Oggi, la tendenza è esattamente opposto. Il distanziamento sociale si avverte anche nei comportamenti che noi abbiamo. Negli strascichi che hanno portato i vari lockdown e le zone rosse.

Anzi, gestire tante persone oggi è diventato un vero e proprio problema. Perché c’è il distanziamento, perché è fondamentale garantire la sicurezza tra i clienti e il giusto rapporto tra persone che entrano in un luogo e lo spazio. Quindi, chi non si adatta da questo punto di vista resta fuori.

Riscoperta del turismo di prossimità

Chiudiamo con un aspetto che, forse, rientra tranquillamente tra quelli positivi. Nel senso che c’è stata una vera e propria riscoperta del turismo di prossimità. Con i voli low cost c’era la corta per andare all’estero ma, oggi, avviene il contrario.

Nonostante i costi dei biglietti aerei siano crollati, o quasi, il turismo extra nazionale non accenna a riprendersi del tutto. Anzi, c’è da dire che le persone preferiscono riscoprire le bellezze dei territori che hanno vicino. Quindi, sono nati migliaia di appassionati al trekking, alla montagna, a tutto ciò che consegue un turismo lento, che richiede i suoi tempi.

È solo una tendenza e tutto tornerà come prima? Difficile dirlo adesso, troppe variabili sono ancora in gioco. Saranno i posteri a dare l’ardua sentenza in tal senso.