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Cellule staminali: medici di modena salvano bambino affetto da epidermolisi bollosa

Cellule staminali

Un caso di sperimentazione delle cellule staminali usate in campo medico: alcuni medici modenesi riescono a salvare un bimbo dalla epidermolisi bollosa.

I medici del Centro di Medicina Rigenerativa dell’università di Modena e Reggio Emilia, grazie all’uso delle cellule staminali, sono riusciti a salvare una vita. La vita in questione è di un bimbo siriano di nome Hassan. Il bambino era affetto da una malattia genetica nota come epidermolisi bollosa. Il ragazzino era conosciuto dai medici dell’ospedale di Modena per essere un “bambino farfalla”. Ma cosa è l’epidermolisi bollosa? È una sindrome genetica che non permette al corpo di produrre alcune proteine. La mancanza di questa specifica proteina segna il mancato allaccio tra pelle ed epidermide sottostante. Le conseguenze sono che la pelle si sfarina e infine cade. Parecchie sono le conseguenze per un corpo che subisce una così grave e vasta perdita, poiché la mancanza della pelle sottopone l’organismo a rischi gravi d’infezioni e febbri varie.

Cellule staminali per Hassan

Il bambino appena salvato dai medici modenesi è arrivato in Europa in seguito allo scoppio della guerra civile in Siria. Fin dalla nascita, gli era stata diagnosticata questa rara sindrome. I medici siriani si erano pronunciati in maniera negativa sul futuro del bambino, non esistendo una cura al tempo. Nel 2015, mentre soggiornava in Germania con i suoi genitori, il giovane Hassan ha avuto un peggioramento. Quasi l’80% del suo corpo era privo di pelle. Il bambino era perennemente piagato e febbricitante, costretto a stare a letto e imbottito di sedativi per combattere il costante dolore. Era ridotto a pesare solo 15 chili e veniva alimentato attraverso una flebo. L’idea di usare le cellule staminali viene in mente a due ricercatori di Modena, Michele De Luca e Graziella Pellegrini, che si dirigono all’ospedale dell’università di Bochum (nella regione del Ruhr). I due prelevano un campione della pelle del giovane e con l’aiuto delle staminali e della terapia genica, riescono a ricostruire un lembo della pelle del bambino. Correggono il gene impazzito (conosciuto col nome di Lamb3). La pelle attecchisce dopo un intervento: un atto pionieristico della medicina moderna.

I medici italiani raccontano dell’emozione provata quando hanno scoperto, a distanza di una settimana, che l’epidermide aveva interamente attecchito. Nella fase iniziare erano stati ricostruiti quasi 4100 centimetri quadri di pelle. A Novembre del 2015 erano stati inseriti altri 3000 centimetri quadri. L’urgenza era meno forte: grazie al primo trapianto la vita del bambino era fuori pericolo. Nel 2016 vengono trapiantati gli ultimi 1400 centimetri quadri di pelle. Nel Marzo dello stesso anno il bambino ha potuto riprendere le normali attività di qualsiasi bambino: dalla scuola, alle passeggiate al giocare al parco.

La reazione dei genitori

I genitori del piccolo Hassan sono felici quanto increduli che loro figlio sia salvo. Il padre commosso ha parlato di sogno, un meraviglioso sogno che ha dato i frutti sperati. La nuova pelle di Hassan è forte ed elastica. Sana. Un successo per l’entourage medico modenese che vanta quasi 30 anni di esperienza in malattie della pelle e sua ricostruzione post-ustione. Il caso di Hassan rappresenta un balzo in avanti nella sperimentazione delle cellule staminali. Al momento le stime parlano di circa 1.500 persone in Italia che soffrono di epidermolisi bollosa. 500mila sono le stime a livello mondiale. Il 40% dei pazienti non arriva alla maggiore età. Con questa nuova tecnica con le staminali le stime potrebbero cambiare però.