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Centinaia di turisti bloccati su una nave da crociera in Australia

La Viking Orion

Il conglomerato oleoso sotto lo scafo potrebbe ospitare animali superiori e microbi invasivi: centinaia di turisti bloccati su una nave da crociera

La notizia, almeno quella, sta facendo il giro del mondo: centinaia di turisti sono bloccati da giorni su una nave da crociera in Australia e la furia dei passeggeri a bordo della Viking Orion dura ormai da una settimana . I media fanno sapere che il problema insorto ha un nome: biofoul. Di cosa parliamo? Prima l’antefatto: i passeggeri in questione sono quelli di una crociera di capodanno tra Nuova Zelanda e Australia e sono bloccati in mare da una settimana a bordo della nave. 

Turisti bloccati su una nave da crociera 

Si, ma cos’è il biofoul? Si tratta del termine che indica la presenza di alghe sullo scafo dell’imbarcazione, scafo che, prima di ottenere i debiti permessi di ingresso in rada e porto, deve essere ripulito. Ma perché? Perché l’agglomerato di biofoul, un mix di materiali depositati sullo scafo, è di fatto un accumulo di “microrganismi, piante, alghe”, perfino batteri nocivi. 

Cosa potrebbe portare con sé il “biofoul”

Perciò quel conglomerato può favorire l’importazione di specie invasive in habitat non autoctoni, come accaduto nel Mare Mediterraneo con molti pesci tropicali attraverso Suez e gli scafi delle super petroliere e come potrebbe accadere alla delicatissima Grande Barriera corallina australiana. Bisogna schermare la nave da “organismi marini potenzialmente dannosi”, come ha spiegato il dipartimento della pesca. Il governo australiano ha attivato subacquei che hanno dovuto rimuovere il biofoul mentre la Viking Orion, con 800 passeggeri idrofobi a bordo, era ancorata in acque internazionali. Ha detto un portavoce del dipartimento: “Sommozzatori professionisti sono stati ingaggiati direttamente dalla compagnia per pulire lo scafo mentre si trova ancora fuori dalle acque australiane”.