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Neonati sepolti in giardino, a processo Chiara Petrolini: la decisione della Corte

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Iniziato il processo a Chiara Petrolini, accusata di duplice omicidio premeditato e soppressione dei cadaveri dei suoi neonati.

Il drammatico caso ha scosso profondamente la comunità di Vignale di Traversetolo e l’intera provincia di Parma. La giovane mamma, Chiara Petrolini, è accusata di aver ucciso i suoi due neonati, nati tra il 2023 e il 2024, e di averne nascosto i corpi seppellendoli nel giardino della casa di famiglia. Ora, con l’apertura del processo davanti alla Corte d’Assise, si entra nel vivo di una vicenda che ha suscitato choc e interrogativi sulla fragilità della vita e sulle ragioni dietro un gesto così tragico.

Chiara Petrolini, al via il processo per la giovane che seppellì i neonati in giardino

Nel corso dell’udienza, la procura ha escluso l’ipotesi di una patologia psichiatrica alla base dei fatti. La pm Alessia Arienti ha sottolineato che non vi sarebbe alcun elemento nella storia clinica dell’imputata che possa suggerire la presenza di disturbi mentali, né risultanze psicologiche o psichiatriche nelle cartelle mediche. Ha inoltre spiegato di comprendere il motivo per cui la difesa abbia chiesto di approfondire lo stato mentale della ragazza: un tentativo, ha detto, di rispondere alla domanda centrale del processo, ovvero come sia possibile che una madre abbia potuto uccidere due volte, a distanza di un anno, i propri figli appena nati.

Secondo quanto riferito dall’accusa, le testimonianze parlano di Chiara come una “ragazza modello”, ben integrata e priva di segnali evidenti di disagio. Diversa la linea difensiva: il legale della giovane ha fatto riferimento a una diagnosi iniziale di disturbo della personalità con episodi dissociativi, formulata da uno psichiatra che l’avrebbe seguita fin dalle prime fasi dell’inchiesta.

In aula, oltre a Chiara Petrolini – arrivata in anticipo rispetto all’orario stabilito – erano presenti anche l’ex fidanzato Samuel Granelli e i suoi genitori, tutti costituitisi parte civile. L’avvocata Monica Moschioni, che rappresenta il giovane, ha spiegato che per lui il processo rappresenta un momento doloroso ma necessario: desidera conoscere la verità, ma soprattutto comprendere il motivo di quanto accaduto.

Chiara Petrolini, al via il processo: la decisione della Corte

La Corte ha accolto la richiesta della difesa di Chiara Petrolini per una perizia psichiatrica sull’imputata, accusata di duplice omicidio premeditato e di soppressione dei cadaveri dei suoi due figli neonati.

La pm Francesca Arienti non si è opposta alla richiesta, pur ribadendo che, a suo avviso, non emergerebbero elementi tali da far ipotizzare la presenza di un disturbo psichiatrico. Ha comunque invitato i giudici a considerare l’ipotesi di rinviare la decisione sulla perizia a una fase più avanzata dell’istruttoria.

L’avvocato Nicola Tria, che rappresenta la giovane, ha sostenuto che vi siano pareri contrastanti sulla condizione mentale dell’assistita: secondo i consulenti della procura, Chiara sarebbe stata pienamente capace di intendere e di volere al momento dei fatti, mentre la perizia della difesa ne avrebbe evidenziato una totale incapacità, parlando di stato dissociativo.


“Sarà compito vostro capire se
sia già opportuno disporla adesso o più avanti. Rimetto a voi la decisione sulla perizia psichiatrica che fin d’ora chiedo sia espletata”, ha dichiarato il legale prima della decisione.