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Chiude il ristorante perché non trova personale da assumere

Ristoratore costretto a chiudere: non trova personale

Un contratto a chiamata trasformabile per lavorare ma l'offerta cade nel vuoto: chiude il ristorante perché non trova personale da assumere

Arriva da San Miniato la vicenda di un uomo che chiude il ristorante perché non trova personale da assumere. Pablo Croce, titolare del ristorante storico affacciato sulla via Francigena “La Griglia di Canapone” , ha raccontato la sua storia al Tirreno, una storia che comincia con due cartelli affissi davanti al locale. Il primo recita “Chiuso per mancanza di personale”, sul secondo c’è una citazione di Dante, non il poeta ma un personaggio locale mai avaro di perle di saggezza. La crescente  difficoltà nel trovare personale è diventata la “croce di Croce”, ha detto il ristoratore: “Non mi ero mai trovato, in 50 anni di vita, in una situazione del genere. L’esperienza nel settore della ristorazione non manca, ma con il Covid sembra davvero che molte delle priorità dei giovani siano cambiate”. 

Non trova personale e chiude il locale 

“Ho messo un primo annuncio per trovare una persona in sala ad aprile, poi a maggio e ho avuto anche alcuni colloqui, che non sono andati bene“. Poi Pablo ha spiegato com’è andata: “Ho trovato il cuoco che si è portato una persona da far lavorare in sala, ma per mandare avanti questa attività serve un’altra persona che lavori servendo ai tavoli. Non sono riuscito a trovarla e quindi sono stato costretto a chiudere. Va avanti così da tre settimane”. E le cause sono varie e variegate, come spiega il Tirreno: reddito di cittadinanza, poca voglia di lavorare o, sul fronte analitico opposto e parimenti valido, stipendi bassi. O ancora voglia di evadere dopo la pandemia. Ha detto Croce: “Sul reddito di cittadinanza non posso esprimermi, avrà una sua incidenza così come gli stipendi, magari con contratti non regolari, garantiti a molti giovani che si affacciano a un lavoro che richiede sacrifici”. 

L’offerta iniziale e l’autocritica

E ancora: “Ho saputo di lavori come camerieri pagati 6-7 euro l’ora. Sono  davvero pochi, una rimessa per chi deve fare un lavoro che in molti casi è stagionale. Cosa offro? Inizialmente un contratto a chiamata, con una paga adeguata. Ma è un modo di tutela reciproca, perché assumere persone che non si conoscono con contratti più lunghi è un rischio. In ogni caso la mia garanzia era di trasformare quel contratto a chiamata in qualcosa di più stabile a stretto giro”. Poi la chiosa: “Forse è anche colpa mia, magari non sto cercando con la giusta energia. La mia impressione è che ragazze e ragazzi di 20, 25 anni, dopo due anni molto difficili e incerti, vogliano trascorrere questa estate in libertà“.