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Coivd, Gimbe: "Ucraina paese meno vaccinato d'Europa, governo protegga i profughi"

Il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta

Il presidente della Fondazione Gimbe ha esortato il governo a predisporre piani di vaccinazioni per i profughi in arrivo dall'Ucraina.

Il consueto monitoraggio della Fondazione Gimbe ha confermato il crollo di tutti gli indicatori pandemici nonché il graduale e sempre più esteso miglioramento dell’evoluzione della pandemia: nel commentare i dati, il presidente Nino Cartabellotta si è anche espresso sulla necessità di proteggere dall’infezione i centinaia di profughi in arrivo dall’Ucraina, il paese meno vaccinato d’Europa.

Il monitoraggio Gimbe

Nell’ultima settimana, ha rilevato il report, i nuovi casi sono calati del 21,1%, gli attualmente positivi del 16,9%, i ricoverati con sintomi del 20%, i pazienti in terapia intensiva del 21% e le vittime del 18,6%. “I numeri sono in calo da cinque settimane“, ha constatato Cartabellotta che ha fatto il punto anche sulla campagna vaccinale.

In generale sono calate le somministrazioni di vaccino contro il Covid e i nuovi vaccinati sono diminuiti del 34,4% (un fatto comunque normale perché l’85,5% della popolazione italiana si è già immunizzata). Restano dunque ancora sette milioni di italiani che non hanno ricevuto neanche una dose.

Gimbe sui profughi dall’Ucraina

Oltre che su questi ultimi, Cartabellotta ha lanciato l’allarme sulle decine di non vaccinati che arriveranno dall’Ucraina. “Non dobbiamo sottovalutare che è il paese meno vaccinato d’Europa (il 63,8% della popolazione non ha nemmeno una dose) considerata la drammatica situazione che poterà nelle prossime settimane migliaia di profughi nel nostro Paese“. Ha quindi invitato il governo ad includere nei piani di accoglienza la vaccinazione di anziani e fragili evitando diseguaglianze tra le regioni.