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Coprifuoco alle 23, Pregliasco: "Dobbiamo valutare i prossimi 15 giorni"

coprifuoco alle 23

Pregliasco sottolinea come il coprifuoco alle 23 aumenterebbe la circolazione delle persone e dunque anche il contagio.

Il virologo dell’Università di Milano e Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, ha detto la sua in merito alle riaperture che da oggi, lunedì 26 aprile, riguarderanno tutti i territori italiani in zona gialla. L’esperto si è soffermato anche sulle polemiche legate al coprifuco alle 22 e non alle 23, sottolineando come, allo stato attuale, sia necessario ancora muoversi con grande attenzione in quando la circolazione del virus non permette ancora di concedere un liberi tutti.

Coprifuoco alle 23, il punto di Pregliasco

“Le riaperture erano auspicate, desiderate e necessarie – ha detto Pregliasco nel suo intervento ad Agorà su Rai 3 – ma io temo che un prezzo da pagare lo avremo, e sarà un rialzo del numero dei casi. Questo è da considerare, non sarà immediato. Siamo in una situazione buona, con i numeri al ribasso da almeno 5 settimane ma purtroppo ci sono ancora tanti decessi e una grande massa di positivi, circa mezzo milione di persone, che possono contagiare, e sono dati sottostimati perché la capacità diagnostica è ancora limitata e la cifra tiene conto solo di chi risulta positivo a un tampone. Devo dire che fanno un po’ paura le immagini degli assembramenti del weekend“. Il virologo crede dunque che sia ancora troppo presto per poter permettere maggiori riaperture e che la voglia degli italiani, più che giustificata, di tornare ad una vita normale, potrebbe in qualche modo andare ad incidere sulla pressione delle strutture ospedaliere così come sul numero di casi e decessi.

Coprifuoco alle 23

Pregliasco, come annunciato, si è speso anche per dire la sua in merito alla polemica interna alla maggioranza su coprifuoco alle 22 invece che alle 23. “È sicuramente una facilitazione alla mobilità che è l’elemento determinante per la diffusione del virus – ha detto il virologo – Andando e stando più in giro ovviamente si aumenta la probabilità dell’infezione attraverso l’incremento del numero di contatti. In questo momento in cui l’apertura deve essere progressiva bisogna valutare bene e capire come si evolvono le cose nell’arco dei prossimi 15 giorni”.

Coprifuoco alle 23: “Andiamo lentamente”

Aprire tutto e subito sarebbe dunque un errore per Pregliasco che sottolinea come questa molla bisogna lasciarla andare lentamente“. Sì dunque alle riaperute, purchè però queste vengano fatte con giudizio e siano correlate alle progressiva incidenza delle stesse sulla curva epidemiologica. “È importante lanciare un messaggio continuo di responsabilità. Non per rovesciarla sui singoli, ma per lavorare tutti insieme”. “Dovremo abituarci ad una convivenza civile col Covid – ha concluso – Diventerà endemico e meno fastidioso ma resterà qui con noi”.