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Strage di Corinaldo, irreperibile anche la fidanzata di Andrea Cavallari: il duro sfogo del patrigno

Corinaldo Andrea Cavallari

Andrea Cavallari, dopo la proclamazione, ha pranzato con la famiglia, poi è andato via da solo. Il patrigno rompe il silenzio al TGR Emilia-Romagna.

L’evasione di Andrea Cavallari, responsabile della strage di Corinaldo, ha scosso l’opinione pubblica e sollevato interrogativi profondi sull’efficacia e la sicurezza del sistema penitenziario italiano. Condannato a quasi 12 anni di carcere per i tragici eventi del 2018, Cavallari ha approfittato di un permesso premio per discutere la tesi di laurea, ma anziché rientrare in carcere, si è reso irreperibile insieme alla fidanzata.

Sulla vicenda è intervenuto il patrigno del giovane con parole molto dure.

Strage di Corinaldo, irreperibile anche la fidanzata di Andrea Cavallari

Giovedì scorso, la madre di Andrea Cavallari — uno dei membri della cosiddetta banda di Corinaldo — si è recata al carcere della Dozza per prelevarlo e accompagnarlo all’Università di Bologna, dove il figlio avrebbe discusso la tesi di laurea. In base a quanto stabilito dal permesso concesso dal magistrato di sorveglianza, il trasferimento è avvenuto senza alcuna scorta della polizia penitenziaria, un aspetto ora oggetto di polemiche.

Dopo la proclamazione, Cavallari ha pranzato in un ristorante del centro di Bologna insieme alla madre, al padre e alla nonna. Successivamente si è allontanato, questa volta senza essere accompagnato. Da quel momento, non ci sono più notizie del giovane. Anche la fidanzata del 26enne risulta irreperibile da giovedì.

La Procura di Bologna ha aperto un’indagine per evasione, in coordinamento con quella di Ancona, mentre le ricerche sono affidate alla polizia penitenziaria. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha chiesto al carcere della Dozza una relazione sulla gestione del permesso.

Strage di Corinaldo, le dure parole del patrigno di Andrea Cavallari

Il patrigno di Andrea Cavallari ha rilasciato un’intervista ai microfoni del TGR Emilia-Romagna, esprimendo sorpresa e amarezza per quanto accaduto.

“Mi sembrava giusto essere affiancati almeno da un poliziotto che ci seguisse, perché un soggetto di quel tipo da solo con noi che non riusciamo a gestirlo. Dopo quello che ha fatto, non ci si può fidare“.

Poi, l’uomo ha aggiunto e concluso:

“Con il padre, la madre, la nonna è andato a pranzo, ma poi si è allontanato, dicendo che doveva andare dalla fidanzata. Poi non l’abbiamo più visto. Dico ad Andrea che se vuol tornare, noi lo accoglieremo come prima. Meglio che torni“.