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Covid, Brusaferro (ISS): “Contagi in aumento tra i giovani. Prevalenza variante Delta al 94,8%”

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Il presidente dell’ISS, Silvio Brusaferro, ha illustrato l’ultimo monitoraggio settimanale delle Cabina di regia relativo alla pandemia Covid in Italia.

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Silvio Brusaferro, ha esaminato l’andamento della pandemia da coronavirus in Italia, e ha manifestato preoccupazione rispetto al progressivo aumento dei contagi tra i cittadini più giovani.

Covid, Brusaferro (ISS): “Contagi in aumento tra i giovani, variante Delta predominante”

Nel corso della consueta conferenza stampa del venerdì, il presidente dell’ISS Silvio Brusaferro ha presentato l’ultimo monitoraggio settimanale redatto dalla Cabina di regia.

A questo proposito, l’esperto ha dichiarato: “L’infezione sta crescendo in molti Paesi europei e anche nel contesto italiano. Sono 3845 i comuni in cui si rileva almeno un caso, quasi 900 comuni in più rispetto alla scorsa settimana. La circolazione del virus è soprattutto nelle fasce più giovani tra 10 e 29 anni”.

In relazione alla diffusione delle varianti del SARS-CoV-2, facendo riferimento all’ultima indagine rapida sulle mutazioni del virus sviluppata dall’ISS, è stato illustrato che, in Italia, la variante Delta mostra una prevalenza pari al 94,8%. Il dato risale al 20 luglio e mostra un trend in aumento se confrontato con quanto emerso dall’indagine del 22 giugno. I valori tra le singole Regioni, inoltre, oscillano tra l’80% e il 100%.

Covid, Brusaferro (ISS): la presenza delle varianti in Italia

In merito alla circolazione ormai predominante della variante Delta in Italia, Silvio Brusaferro ha spiegato: “La prevalenza delle varianti mostra come la delta sia ormai dominante in Italia, la gamma (brasiliana) è invece contenuta ed è in declino la variante alfa. Anche contro la Delta il primo e più importante antidoto è completare il ciclo vaccinale. La vaccinazione riduce in modo significativo il rischio di contrarre infezione, di ospedalizzazione e morte e questo vale per tutte le fasce di età e per tutti i vaccini. Da qui l’importanza di completare il ciclo vaccinale, perché il ciclo completo è estremamente efficace nel ridurre anche le possibilità di contrarre l’infezione – e ha aggiunto –. È necessaria la prudenza nei comportamenti”.

Covid, Brusaferro (ISS): indice Rt e crollo dell’età media dei pazienti

Il presidente dell’ISS, inoltre, ha dedicato parte del suo intervento ai posti letto occupati da pazienti Covid e all’indice Rt, asserendo: “L’occupazione dei posti letto ospedalieri segna una crescita ma contenuta mentre l’incidenza in molte aree è sopra i 50 casi per 100mila abitanti, critica per il tracciamento. Inoltre, l’Rt proiettato per la prossima settimana mostra una stabilizzazione: è un dato da confermare ma siamo comunque sopra la soglia epidemica, e cresce Rt ospedaliero. Siamo in una fase in cui dobbiamo muoverci con grande prudenza”.

Il discorso di Brusaferro, poi, si è concentrato sul drastico crollo dell’età media dei casi di contagio: “L’età media di chi contrae l’infezione di 27 anni e la maggioranza dei casi che si sviluppano sono autoctoni, cioè si generano nella stessa regione. 49 anni è l’età media per i ricoveri in ospedale e 63 per chi entra in terapia intensiva”.

Covid, Brusaferro (ISS): ciclo vaccinale completo e Regioni in zona gialla

Affrontando il discorso dei vaccini sviluppati contro il coronavirus, Brusaferro ha ricordato: “Sappiamo che la vaccinazione con ciclo completo riduce dell’88% il rischio di infezione e oltre il 95% l’ospedalizzazione. Ma se vaccinati contraggono infezioni hanno sintomi lievi ma il virus si moltiplica e possono trasmetterlo come lo può trasmettere un positivo non vaccinato, come detto da Fauci. Questo lo sappiamo da qui l’invito a mantenere la prudenza”.

Il presidente dell’ISS ha anche risposto a una domanda relativa alla situazione di alcune Regioni italiane che rischiano di essere presto riclassificate in zona gialla: “La prossima settimana sulla base dell’andamento dell’indice Rt potremo avere un quadro più definito. Oggi è difficile fare previsioni. Alla fine, determinanti restano sempre i nostri comportamenti”.

Covid, Brusaferro (ISS): l’intervento di Giovanni Rezza

In occasione della conferenza stampa, è intervenuto anche il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, che ha dichiarato: “I casi aumentano ma meno velocemente delle scorse settimane. Nel Regno Unito, adesso l’incidenza si è pressoché dimezzata, così come in Olanda. Difficile cosa accadrà da noi ma vediamo un ritmo di crescita inferiore rispetto a quello delle scorse settimane. Test, quarantena dei contatti e tracciamenti vanno seguiti, anche nel periodo estivo”.

Infine, il medico si è espresso anche in merito all’ipotesi di inoculare una terza dose di vaccino anti-Covid alla popolazione: “Nel giro di un mese bisognerà decidere chi vaccinare e in quali tempi con la terza dose: è una decisione che va meditata bene ma probabilmente le persone più fragili e immunodepresse avranno una terza dose ma non abbiamo ancora deciso quando. Sulla terza dose c’è indecisione perché non ci sono ancora evidenze forti per poter dire che la faremo a tutti piuttosto che ad alcuni – e ha aggiunto –. Alcuni Paesi ci hanno scommesso come Israele e Gbche sta programmando una campagna d’autunno cominciando dai più fragili. Probabilmente gli immunodepressi potranno essere rivaccinati con un richiamo. Per quanto riguarda gli altri fragili e operatori sanitari c’è una discussione ma ancora non si è arrivati a una decisione”.