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Covid, Cina: perché la campagna vaccinale procede con lentezza

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In Cina, la campagna vaccinale per tutelare la popolazione dal Covid procede con estrema lentezza ma sono state annunciate alcune importanti novità.

Il piano vaccinale cinese procede in modo particolarmente lento, nonostante la capacità della Nazione di produrre in modo autonomo il siero sviluppato contro il coronavirus.

Covid, Cina: l’andamento della campagna vaccinale

In Cina, la campagna vaccinale contro il Covid sta procedendo con ritmi estremamente lenti. Nel Paese, sono state inoculate circa 149 milioni di dosi, stando alle informazioni rilevate da Our World in Data e aggiornati a mercoledì 7 aprile. Pertanto, sinora è stato vaccinato solo il 10% della popolazione totale, pari a oltre 1,4 miliardi di cittadini.

Il dato, se confrontato con le altre percentuali calcolate elaborando il numero dei vaccinati in rapporto alla popolazione, appare notevolmente più basso rispetto a quello registrato in altre Nazioni. In Italia, ad esempio, è stata somministrata almeno una dose di vaccino al 19% degli abitanti, in Francia e Germania al 18% mentre in Brasile all’11%.

La situazione esistente in Cina, tuttavia, evidenza appariscenti anomalie in considerazione del fatto che il Paese, al contrario della maggior parte delle Nazioni dislocate su territorio internazionale, autoproduce il siero anti-Covid. La Cina, infatti, non dipende da aziende private ma da società statali che hanno creato, in tempi estremamente rapidi, cinquediversi vaccini contro il Covid, approvati dalle autorità regolatorie. Ogni società, inoltre, possiede una capacitàproduttiva che coincide con svariati miliardi di dosi all’anno.

Le novità introdotte sulla distribuzione dei vaccini

La lentezza del piano vaccinale cinese è da attribuire principalmente alla mancata urgenza di procedere con la somministrazione dei vaccini a livello nazionale, in conseguenza degli esigui casi di contagio esistenti nel Paese.

Il disinteresse dei confronti delle vaccinazioni si è innescato in seguito agli eccellenti risultati emersi con il rispetto del distanziamento sociale o dell’uso delle mascherine che hanno portato a un drastico calo dei casi di positività al SARS-CoV-2.

Tuttavia, in considerazione dell’imminente riapertura delle frontiere e della necessità di arginare il rischio dei contagi provenienti dall’estero, la Cina sta per far ripartire il piano vaccinale all’insegna di ritmi decisamente più veloci. Entro fine giugno 2021, infatti, il governo prevede di vaccinare il 40% dei cittadini, corrispondente a circa 560 milioni di abitanti. Entro la primavera del 2022, invece, le autorità competenti mirano a vaccinare almeno il 70% della popolazione cinese totale.