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Covid, Giuseppe Conte e Roberto Speranza sono comparsi in tribunale: ecco cosa è emerso

Covid interrogati Conte e Speranza

Proseguono le indagini su Conte e Speranza. L'ex premier e l'ex ministro sono comparsi davanti al tribunale di Brescia. Parlano i legali.

L’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, sono indagati nell’inchiesta della procura di Bergamo per omicidio colposo ed epidemia colposa. Secondo l’accusa, in particolare, Conte non avrebbe isolato in modo tempestivo l’area che include i comuni di Nembro e Alzano Lombardo. Speranza risponde invece dell’accusa di non aver rispettato il piano pandemico nazionale che risulta non essere aggiornato dal 2006.

Il capo politico del Movimento Cinque Stelle e l’ex ministro sono stati ascoltati dai magistrati del Tribunale dei ministri di Brescia. A spiegare cosa è emerso Caterina Malavenda, legale di Giuseppe Conte e l’avvocato di Roberto Speranza, Guido Calvi.

Covid, interrogati Giuseppe Conte e Roberto Speranza

In merito a Giuseppe Conte, l’avvocata Caterina Malavenda ha dichiarato che “Conte ha chiarito tutto, ha risposto a tutte le domande ed è stato esauriente. ha ricostruito passo per passo che cosa è successo dal 26 febbraio al 6 marzo. I giudici hanno ascoltato attentamente, ci fidiamo nella giustizia e confidiamo che tutto finisca presto per il meglio”, aggiungendo inoltre che l’ex premier “non si è giustificato ma ha spiegato la sua posizione, soffermandosi per esempio in particolare sull’incontro del Comitato tecnico scientifico del 2 marzo”.

Cosa ha detto Roberto Speranza davanti ai giudici

L’avvocato di Roberto Speranza, Guido Calvi, ha sottolineato invece che l’ex ministro “ha affermato la sua totale estraneità agli addebiti”, precisando inoltre che “la sua condotta è stata assolutamente rispettosa delle norme. Ha fatto tutto quanto era in suo dovere in modo rigoroso”.

Non ultimo, in merito al piano pandemico non aggiornato è stato fatto presente che “L’intera comunità scientifica aveva dichiarato il piano pandemico esistente inefficace per combattere il Covid-19, a quel punto sono stati presi tutti i provvedimenti, a cominciare dal blocco dei voli dalla Cina. Non dimentichiamo che l’Italia è stata la prima, con gli Stati Uniti e Israele a prenderli. Mi sembra di poter rivendicare un merito del nostro Paese e del ministro”.