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Covid, Matteo Bassetti sulla variante Xj: "Basta con il terrorismo"

Matteo Bassetti

Il virologo Matteo Bassetti è tornato a parlare delle nuove varianti del Covid, rilasciando delle importanti dichiarazioni su Xj

L’infettivologo Matteo Bassetti ha rilasciato alcune dichiarazioni esponendo la sua idea sulla variante Xj del Covid.

L’intervista a Matteo Bassetti, la preoccupazione per le nuove varianti Covid

Il professore ordinario di Malattie Infettive e direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni ad ‘Adnkronos Salute‘. L’infettivologo ha parlato nello specifico della variante Xj, spiegando di cosa si tratta: “La Xj non è altro che una ricombinazione delle sotto-varianti di Omicron BA.1 e BA.2, dunque contiene un pezzettino dell’una e uno dell’altra.” Secondo Bassetti, però. non è ancora il momento di preoccuparsi: “Ma ancora una volta va fatta chiarezza senza alzare un polverone ingiustificato o allarmismo inutile: è nell’ordine delle cose che il virus muti ed evolva, ci saranno sempre varianti e ricombinazioni come abbiamo visto per tanti altri virus. E’ nell’ordine delle cose, non c’è da preoccuparsi più di tanto. E come contino a dire sin dall’isolamento di Alfa ‘evitiamo il terrorismo delle varianti.”

La scoperta delle nuova varianti 

Secondo Bassetti, le nuove mutazioni del Covid sono state scoperte per un motivo ben preciso e per questo motivo diventa ancora più importante, da parte degli esperti e degli organi di stampa, mantenere una comunicazione corretta: “L’aver scoperto la mutazione Xe in Inghilterra è frutto del fatto che studiamo questo virus come mai avevamo fatto in passato. Ciò da una parte è un bene perché stiamo imparando a conoscerlo, dall’altra però continuano a uscire notizie scientifiche, cliniche, laboratoristiche che dovrebbero essere solo appannaggio della comunità scientifica, che invece quando arrivano al grande pubblico, non pronto a capire fino in fondo cos’è una ricombinazione rispetto a una variante, si diffonde un allarmismo ingiustificato.”