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Cina, nuova ondata Covid: "Possibili ripercussioni in Italia tra 3 mesi"

Cina

Il virologo Fabrizio Pregliasco parla a Fanpage.it della nuova ondata di casi Covid in Cina: le varianti XBB potrebbero contagiare sessantacinque milioni di persone a settimana fino ad arrivare in Italia, ma senza effetti pesanti

Il Covid-19 non dà tregua. Una nuova ondata del virus sta preoccupando la Cina, dove il principale esperto di malattie respiratorie cinese Zhong Nanshan prevede oltre sessantacinque milioni di contagi a settimana entro fine giugno.

Cosa rischia l’Italia?

Per la National Health Commission le varianti XBB mostrano una contagiosità e una fuga immunitaria superiori a Omicron, tuttavia senza cambiamenti sostanziali in termini di patogenicità. Fanpage.it ha chiesto al virologo Fabrizio Pregliasco se e cosa rischia l’Italia durante questa nuova ondata: «Siamo in una situazione in cui questo virus continua la sua sporca opera sfruttando la caratteristica di trovare molte varianti sul tema. In questa fase abbiamo una specie di brodo di varianti, tutte della famiglia Omicron ma ricombinate proprio come le XBB che hanno la capacità di avere una elevata contagiosità. Tutto questo però farà sì che, a meno che non emerga una variante nuova di un’altra famiglia, non avremo un grosso impatto sul sistema ospedaliero» ha risposto Pregliasco.

Un’immunità che invecchia velocemente

In Italia c’è un’alta protezione, data dalla quantità di guariti e vaccinati. Questa immunità, tuttavia, invecchia rapidamente, per cui nell’arco di sei mesi anche un guarito ritorna suscettibile. Pertanto, ha concluso Pregliasco: «Adesso noi siamo in una fase più tranquilla, perché la quota di soggetti suscettibili cambia in funzione della distanza dall’ultima onda che è diversa a seconda dell’immunità raggiunta. In questo, ad esempio, la Cina è più indietro di noi ed essendo molti di più credo che i numeri dati siano giusti» e non allarmanti, è giusto (forse) aggiungere.