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Covid, per l’Italia immunità di gregge prevista per il 28 ottobre

Una società britannica individua la data per l'immunità di gregge in Italia

Covid, per l’Italia immunità di gregge prevista per il 28 ottobre, tuttavia esistono fattori che rendono la previsione passibile di modifiche

Covid, per l’Italia l’immunità di gregge potrebbe arrivare 28 ottobre: c’è una data e a fornirla e la società inglese Airfinity. Si tratta di un team di esperti specializzati in analisi scientifiche che ha estrapolato addirittura il giorno dell’arrivo dell’immunità basandosi sui dati attuali in Italia. Attenzione, per evitare di cadere nella sindrome da vaticinio facile bisogna precisare subito un fatto: la previsione di Airfinity si basa sul giorno presunto in cui in Italia almeno il 75% degli italiani avrà ricevuto la seconda dose di vaccino. Che a questo poi scientificamente corrisponda la fattiva immunità di gregge della popolazione è tutto da dimostrare.

Immunità di gregge e 28 ottobre: i perché

Il 75% è comunque considerato numero sufficiente per proteggere l’intera popolazione dal contagio covid, anche quella non vaccinata. E per capire perché bisogna rinfrescare le nostre conoscenze sul tema, su cosa sia cioè l’immunità di gregge. È la copertura fornita dalla popolazione vaccinata a quella non ancora vaccinata, che resta esposta al virus ma schermata da chi si è sottoposto alla vaccinazione. Previsioni quindi, non certezze, proprio perché dati e andamento della campagna vaccinale sono mobili, ondivaghi e legati a circostanze che nelle statistiche ci stanno molto strette.

Cosa può vanificare la previsione

Un esempio di maniera? I ritardi di AstraZeneca nella consegna dei vaccini. In Italia sono stati inoculati in tutto 16 milioni di dosi di vaccino contro il covid. E Carolyn Casey, analista capo per il Covid-19 di Airfinity, afferma: “Le difficoltà sorte dopo l’approvazione del vaccino di AstraZeneca hanno ritardato il raggiungimento dell’immunità di gregge in Italia e in altri Paesi europei di circa quattro settimane”. E quei paesi che con le somministrazioni di AZ hanno avuto momenti di stop più marcato il ritardo stimato è di almeno sei settimane.

Tutti gli altri fattori “frenanti”

Ma ci sono altri dati che pregiudicano la rotonda perfezione di quella data: ad esempio quelli del freno rappresentato dalle varianti e quelli sulla percentuale di popolazione che può effettivamente garantire l’immunità di gregge. Perché? Perché anche questo dato varia a seconda del vaccino che si utilizza. Poi c’è il dato effettivo sulla immunità: c’è chi la fissa intorno al 70% e chi addirittura la considera cosa fatta già con il 60%. Su una cosa pare siano però tutti concordi: il mese della riscossa sarà settembre. In base ai ritmi attuali per allora “i Paesi Ue potrebbero iniziare a rimuovere le barriere agli spostamenti consentendo la libera circolazione”.