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Roma, amara scoperta di una madre: figlio si suicida in casa

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Nel centro storico della città eterna un giovane poco più che ventenne si è tolto la vita. Prima di suicidarsi ha scritto una lettera ai genitori.

Erano le otto di sera di mercoledì 3 ottobre quando per una madre romana il tempo si è fermato. Alla Polizia è arrivata una chiamata disperata: “Mio figlio si è suicidato“. La donna ha trovato il corpo del figlio nella vasca da bagno piena d’acqua, accanto a lui un blister di psicofarmaci. Secondo le ricostruzioni del medico legale, il giovane, poco più che ventenne, sarebbe morto affogato. Gli psicofarmaci sarebbero serviti per gettare il ragazzo in uno stato di torpore e sonno da cui non si è più risvegliato.

Giovane si suicida, era il secondo tentativo

La madre del ventenne romano che si è spento nella sera del 3 ottobre, ha raccontato alla Polizia la triste storia del figlio. Il giovane aveva già tentato, in passato, di togliersi la vita tagliandosi la gola. La famiglia aveva cercato di lasciarsi alle spalle quel tragico episodio, ricostruendo un nuovo equilibrio e cercando di aiutare il ragazzo a riprendersi dallo stato emotivo che lo aveva portato a una scelta tanto drastica. Eppure l’incubo è tornato e per l’ultima volta: il giovane si è spento definitivamente.

All’arrivo in via San Giovanni Decollato, vicino la chiesa di San Giorgio in Velabrodegli, degli agenti di Polizia del commissariato di Trevi Campo Marzio, un commissariato del centro storico di Roma, la madre era sotto shock. Gli inquirenti hanno ritrovato, non lontano dal corpo del ragazzo, una lettera indirizzata ai genitori, in cui il ventenne si è scusato e ha cercato di spiegare loro i motivi che lo hanno portato a staccarsi una volta e per sempre da loro. Si attendono notizie sul funerale del ventenne romano.