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Cucchi, Nistri: reato infamante, via la divisa ai colpevoli

Ilaria Cucchi Giovanni Nistri

Il comandante Nistri assicura che ai colpevoli della morte di Stefano Cucchi sarà tolta la divisa. Ilaria: "Avevo bisogno di sentire queste parole".

“Sono le parole che ha bisogno di sentirsi dire un cittadino perbene”. E’ così che Ilaria Cucchi commenta le dichiarazioni di Giovanni Nistri. Il comandante generale dei Carabinieri ha affermato infatti che i colpevoli della morte di Stefano Cucchi non indosseranno più la divisa e promette una “sincera assunzione di responsabilità” da parte dell’Arma.

Il tradimento dei valori dell’Arma

“I 10mila uomini e donne carabinieri che ogni giorno tutelano la nostra sicurezza sulle strade, nella lotta contro la criminalità comune e organizzata e per la tutela dell’ambiente, meritano che i loro comandanti e superiori perseguano con rigore ed espellano dall’Arma tutti coloro che ne tradiscono i valori violando la legge. È sotto gli occhi di tutti come ciò non sia accaduto per l’uccisione di mio fratello Stefano. Ne abbiamo pagato e ne paghiamo tutti ancora le conseguenze a distanza di 9 anni” aveva dichiarato ieri, venerdì 26 ottobre 2018, Ilaria Cucchi in risposta al comandante generale dei Carabinieri Giovanni Nistri.

Nel corso del suo discorso per la cerimonia per i 40 anni del Gis, Nisti aveva infatti affermato, in riferimento al caso Cucchi, che “l’Arma si deve ricordare che è nella virtù dei 110mila uomini che ogni giorno lavorano per i cittadini che abbiamo tratto, traiamo e trarremo sempre la forza per continuare a servire le istituzioni; 110mila uomini che sono molti ma molti di più dei pochi che possono dimenticare la strada della virtù”.

La lettera del comandante Nistri

Il comandante ha evidentemente voluto puntualizzare il suo pensiero e così, in una lettera a La Repubblica, oggi scrive: “Non si può credere che i carabinieri siano ciò che emerge dalla dolorosa vicenda umana di Stefano Cucchi e dai suoi sviluppi giudiziari. Non è così, infatti, e lo dimostreremo, appena saranno chiare le precise responsabilità, che sono sempre personali, attraverso ogni provvedimento consentito dalla legge”.

Giovanni Nistri mette quindi nero su bianco che i colpevoli della morte del 30enne romano saranno puniti “a seconda dell’entità” del reato, “finanche le rimozioni. Perché – chiarisce – chi risulti colpevole di reati infamanti non potrà indossare la divisa“. “Una sincera assunzione di responsabilità è doverosa e ad essa non intendiamo sottrarci. – assicura quindi il comandante – Occorre trarre lezione anche da fatti tanto deplorevoli, per evitare che si ripetano”. “Ne discuteremo nei reparti. – anticipa quindi Nistri – Ribadiremo ai nostri ufficiali che il grado non è un peso leggero, richiede spalle robuste e animo saldo”.

Ilaria Cucchi: sono sollevata

“Sono le parole che ha bisogno di sentirsi dire un cittadino perbene, che porta avanti una battaglia sulle proprie spalle, nonostante il dolore che gli è stato inflitto da appartenenti allo Stato e nonostante il fatto che le istituzioni abbiano consentito che la famiglia di Stefano Cucchi affrontasse anni di processi sbagliati sapendo quali erano le vere responsabilità” commenta quindi Ilaria Cucchi, a margine del Premio Nazionale Paolo Borsellino.

“Mi sento per la prima volta di potermi alzare la mattina senza l’esigenza di dover chiedere scusa a mio fratello” ha proseguito quindi Ilaria. “Ora siamo in una fase diversa, in cui finalmente la giustizia sta facendo il suo corso. Siamo andati avanti continuando a credere nelle istituzioni – ricorda – e credo che ciò che abbiamo fatto in questi anni sia la dimostrazione che noi siamo una famiglia perbene e che merita rispetto”.