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Firenze, testata alla maestra: “Aveva con sé anche dei coltelli”

testata maestra

Una maestra di Coverciano è finita in ospedale con una prognosi di 6 giorni. Un alunno di 7 anni l'ha colpita dandole una testata.

Un alunno di una scuola elementare di Coverciano ha colpito la sua maestra con una testata. L’insegnante è finita in ospedale con una sospetta frattura del setto nasale e una prognosi di 6 giorni. Il bambino non è nuovo ad episodi di violenza.

Testata alla maestra

Un bambino di 7 anni ha colpito la sua maestra con una testata. E’ accaduto nella scuola elementare Santa Maria di Coverciano, in provincia di Firenze. L’episodio sarebbe avvenuto nella giornata di giovedì 25 ottobre. Come riporta il quotidiano La Nazione, subito dopo aver ricevuto il colpo, la maestra è stata trasportata in ambulanza con una sospetta frattura del naso. Per la donna la prognosi è di 6 giorni.

Il piccolo non è nuovo ad episodi di violenza. Aveva infatti già minacciato i compagni di classe con dei coltelli.

Non è il primo episodio di violenza

Per i compagni di classe del ragazzino, non è una novità assistere a simili episodi di violenza. Stando a quanto riportato dai media locali, il giorno prima, il bambino si era presentato in classe con dei coltelli, lanciandone uno davanti ai compagni prima di essere fermato dai docenti.

Questi comportamenti di violenza però non hanno mai avuto una giustificazione e non sono mai stati certificati. Dal giorno della testata alla maestra, il bambino non è più tornato a scuola. L’insegnante rimasta vittima della violenza del bambino, sta valutando eventuali azioni legali.

Violenza nelle scuole

Chiusa la porta della scuola, gli insegnanti si trovano soli con i loro alunni. Molto di loro però sono bambini con evidenti problemi comportamentali non certificati dai genitori. Sono numerosi gli episodi di violenza sia nei confronti degli insegnanti, sia ai danni dei coetanei compagni di classe. Succede spesso che i genitori si rifiutino di far certificare i problemi del figlio, che così resta privo di un insegnate di sostegno e un educatore. Il segretario Cisl scuola, Claudio Gaudio ha detto: “La situazione è sempre più complicata. Esistono casi limite in cui l’insegnate, da solo, è costretto fisicamente a fermare un ragazzo, finché la crisi non rientra”.