Andrea Danneo Gli ombrelloni determinano il reddito dei concessionari. L’Agenzia delle Entrate ha chiesto un rincaro dell’Imu ai gestori degli stabilimenti balneari riminesi, calcolando il numero degli ombrelloni. La decisione ha lasciato interdetti i proprietari, che si dicono pronti a dare battaglia.
Imu sugli ombrelloni
Credevano si trattasse di uno scherzo. Purtroppo, è tutto vero. È bastato fare un giro di telefonate per rendersi conto che le intenzioni dell’Agenzia delle Entrate sono serie, ma anche anomale. “All’apparenza non ha alcuna giustificazione”, ha dichiarato al Giornale l’ assessore al turismo della Regione Emilia Romagna, Andrea Corsini, che ha aggiunto: “Peraltro, che si paga solo a Rimini. Questa riscossione non va nella direzione intrapresa dalla Regione e dai territori di investire nel turismo“.
A stupire di più, però, è soprattutto l’adozione del nuovo metodo di calcolo, in riferimento agli ombrelloni. Più è alto il loro numero nello stabilimento, più è aumentato il valore catastale del lido. Addirittura, come segnala il Giornale, è saltata fuori anche una specie di tariffa: 35 euro a ombrellone, che viene considerato come occupante di circa 10 metri quadri.
La battaglia dei titolari
I titolari dei principali lidi riminesi non intendono capitolare. Anzi, promettono che presto contesteranno le nuova regola: “Il catasto per definizione registra soltanto beni immobili“, ha dichiarato il presidente Oasi della Confartigianato, Giorgio Mussoni, che sottolinea come non si sia pensato che nella stagione invernale gli ombrelloni vengono chiusi e rimossi dalle spiagge, lasciando le sole cabine, le uniche ad essere state contate fino ad ora dall’Agenzia delle Entrate: “Bisogna considerare che durante la stagione invernale le spiagge vengono liberate dagli ombrelloni. Per quanto riguarda i manufatti nessun problema. Continueremo a pagare. Ma tirar fuori soldi per l’ombra proprio no“.
