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Alghero, strangolata dal marito: il comune adotta i figli

Michela Fiore uccisa

Si stava separando dal marito possessivo. Il comune di Alghero adotterà i bambini di 10 e 12 anni. Il sindaco: "E' stata una reazione spontanea".

Michela Fiore è la vittima dell’ennesimo femminicidio. Il marito, Marcello Tilloca, l’ha strangolata perchè non accettava la separazione. Il comune di Alghero, dove la donna viveva, adotterà i suoi figli di 10 e 12 anni. “E’ stata una reazione spontanea”, ha commentato il sindaco Mario Bruni.

Femminicidio: il comune adotta i figli

Michela Fiore è stata strangolata dal marito il 23 dicembre 2018. Il comune di Alghero, dove la donna viveva, adotterà i suoi due bambini, di 10 e 12 anni, e baderà a loro grazie al fondo di solidarietà che li aiuterà a crescere. “La comunità si fa carico di questa tragedia: Alghero si prenderà cura dei due bambini, sarà solidale in maniera concreta”, ha commentato il sindaco Mario Bruno. Sembra un atto di coraggio e invece il primo cittadino afferma: “E’ stata una reazione spontanea, immediata, forte e doverosa di una città che dal punto di vista culturale dice no a ogni violenza”. Si tratta dell’ennesima tragedia famigliare, dell’ennesimo femminicidio dove le vittime sono – oltre a Michela – i due bambini. Un vento di solidarietà ha invaso la cittadina di Alghero, i suoi abitanti e le sue istituzioni. A soli quattro giorni dalla tragedia, presso il Banco di Sardegna, è stato aperto il fondo “Un futuro per i bambini di Michela”, con un comitato di garanzia composto da Comune, Diocesi, banca, Nettuno Calcio (la squadra in cui giocano i due ragazzi) e la dirigenza delle scuole che i bambini frequentano.

Morte per strangolamento

L’autopsia sul corpo di Michela Fiore dall’istituto di Patologia forense dell’Università di Sassari conferma che la donna è morta per strangolamento. Tale ipotesi era già stata formulata dai carabinieri della compagnia di Alghero e del servizio di investigazioni scientifiche di Cagliari durante i primi rilevamenti. Il marito Marcello Tilloca, 42 anni, era ossessionato dalla volontà di possedere Michela – come se la donna fosse un oggetto – non lasciandole la libertà di porre fine a quella relazione malata con la separazione. Tilloca si è consegnato ai carabinieri confessando di aver compiuto l’assassinio.