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Catania, il Pm sulla Sea Watch: "Inidonea al soccorso"

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La nota del pm smentisce le accuse di Salvini: la nave è regolarmente registrata come nave da diporto nel registro olandese.

“Dagli accertamenti della Guardia costiera sono emersi dati significativi sull’inidoneità tecnico strutturale della Sea Watch ad effettuare un’attività sistematica di soccorso in mare dei migranti”. Così il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, sull’attività dell’imbarcazione di proprietà dell’omonima Ong tedesca. La nave Sea Watch 3 era stata fermata dalla Guardia Costiera dopo aver fatto sbarcare a Catania i 47 migranti che per giorni aveva avuto a bordo. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta: il fascicolo, a carico di ignoti, ipotizza l’associazione a delinquere finalizzata all’agevolazione dell’immigrazione clandestina. Nessun rilievo penale è emerso sulla condotta tenuta dai responsabili della nave della Ong.

Regolarmente registrata

“#SeaWatch non ha ricevuto nessuna notifica di blocco amministrativo” chiariva un tweet pubblicato da Sea Watch Italia nella giornata di ieri, 1° febbraio 2019. “La nave è regolarmente registrata come nave da diporto nel registro reale olandese e il suo uso è quello di nave da soccorso“, spiegava la portavoce Giorgia Linardi, nel video pubblicato dalla ong. Pur ribadendo l’inidoneità tecnico strutturale della nave “a effettuare un’attività sistematica di soccorso in mare” anche il procuratore ha chiarito come l’Ong non stia effettivamente operando in condizioni di illegalità, questo perché le prescrizioni navali rispondono a quelle previste dai Paesi Bassi. Le autorità olandesi, continua la nota diramata intorno alle 8:55, ” hanno acquisito consapevolezza in ordine alla necessità di introdurre nella loro legislazione dei requisiti ulteriori e hanno provveduto a modificare la loro normativa, che però – spiega il magistrato – non è ancora applicabile ai natanti già registrati”.

L’inganno dello “yacht”

Una nota che smentisce le accuse formulate dai ministri Salvini e Toninelli contro l’organizzazione umanitaria tedesca che naviga con la nave olandese. In un’intervista a Porta a Porta, il leghista aveva parlato di un problema giuridico per il fatto che una barca registrata come “yacht” sia usata per il soccorso di persone in mare. Un’ambiguità terminologica sfruttata dallo stesso ministro dei Trasporti, Daniele Toninelli: “se tu, milionario, compri uno yacht, vai in navigazione per piacere, non per sostituirti alla Guardia Costiera libica o di altri Paesi”, scriveva il politico in un messaggio. Comunemente, la parola inglese yacht viene infatti utilizzata in riferimento ad imbarcazioni di lusso. Tecnicamente, però, la parola indica in generale qualsiasi imbarcazione per uso non commerciale: quelle che in italiano sarebbero chiamate imbarcazioni “da diporto”. Quello stesso genere di navi che le leggi dei Paesi Bassi consentono di utilizzare come navi da soccorso. Nessuna notifica di fermo dunque per Sea Watch 3, solo la richiesta di “alcune piccole attività da fare a bordo prima di poter ripartire in sicurezza”.