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Caso Cucchi, inchiesta depistaggi: 8 carabinieri a rischio processo

Stefano Cucchi

Chiusa l'inchiesta sui presunti depistaggi attuati da alcuni membri dell'Arma per evitare che si arrivasse alla verità sulla morte di Stefano Cucchi.

La Procura di Roma è pronta per chiedere il rinvio a giudizio per otto carabinieri. Gli inquirenti hanno infatti chiuso l’indagine sui presunti depistaggi relativi alla morte di Stefano Cucchi, con i magistrati convinti che gli indagati abbiano messo in atto “una sorta di strategia” per evitare che si arrivasse alla verità di quanto accaduto dopo l’arresto del 30enne geometra romano.

“Falsi e atti modificati”

I reati contestati, a vario titolo, sono falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia. A rischiare il processo anche il generale Alessandro Casarsa, all’epoca dei fatti capo del Gruppo Roma, e il colonnello Lorenzo Sabatino, ex capo del nucleo operativo di Roma.

In base all’accusa, gli indagati avrebbero agito per modificare atti ufficiali, come quel verbale dei Carabinieri in cui si stabilì che “la lesività delle ferite allo stato non consentiva di accertare con esattezza le cause della morte” basato però su una relazione pre-autopsia rimasta segreta a tutti (persino alla difesa della famiglia Cucchi).

Per la Procura quindi questa “sorta di strategia” indusse persino allora ministro dell’Interno Angelino Alfano a dire il falso in Parlamento, proprio perché si basò sul verbale redatto dai carabinieri della stazione Appia. Al centro della presunta attività di depistaggio anche la cancellatura (con il bianchetto) sul registro degli arrestati del nome di Stefano Cucchi, sostituito con quello di un altro arrestato.

Gli altri carabinieri indagati

Come riporta repubblica.it, a rischiare il processo, oltre al generale Alessandro Casarsa e al colonnello Lorenzo Sabatino, figurano il tenente colonnello Francesco Cavallo, all’epoca dei fatti ufficiale addetto al comando del gruppo Roma, Luciano Soligo, a suo tempo maggiore e comandante della Compagnia di Montesacro, Massimiliano Colombo Labriola, luogotenente e comandante di Tor Sapienza, Francesco Di Sano, carabiniere scelto in servizio presso Tor Sapienza, il capitano Tiziano Testarmata, comandante del nucleo investigativo, e il militare Luca De Cianni.