Taranto piange un’altra vittima dei fumi neri che avvolgono la città, inquinando la sua aria e facendo ammalare i suoi abitanti. Questa volta a perdere la vita è stata una bambina di soli 5 anni, la piccola Marzia Rebuzzi, che si è spenta dopo aver lottato contro un aggressivo tumore al cervello. Secondo quanto si apprende da Fanpage, la piccola era stata ricoverata all’ospedale Bambino Gesù di Roma, dove i medici hanno tentato di salvarle la vita.
Vittima dell’inquinamento di Taranto
La morte di Marzia è stata annunciata dai portavoce dell’associazione Genitori Tarantini Ets, che in un post su Facebook ha dichiarato: “È voltata in cielo un’altra bambina tarantina, aveva 5 anni! Oggi la città dovrebbe essere coperta da un velo nero. Non quello dei fumi che ci stanno ammazzando: un velo nero per un lutto inaccettabile. Un velo nero come l’anima colpevole di chi aveva il potere di fermare questa mattanza e non l’ha fatto. Quelli dei decreti, quelli del ‘delitto perfetto‘ che hanno continuato a perpetrare sulla nostra comunità, tutti quelli che non conoscono la vergogna”. Rivolgendosi ai responsabili, l’associazione continua: “Non riuscirete a guardare negli occhi i vostri figli! Scusate i toni, ma questa notizia ci ha sconvolto”. Infine, Genitori Tarantini Ets ha rivolto un saluto “ad Aurelio e Loredana [i nonni di Marzia, ndr], così come al papà e alla mamma di questo nuovo angelo. Le nostre sentite condoglianze”.
Aurelio Rebuzzi, nonno della bimba, è uno dei fondatori dell’associazione che da anni si batte per denunciare l’inquinamento che opprime la città di Taranto. La sua famiglia era già stata segnata da un lutto: nel 2012 Alessandro, cugino di Marzia, ha perso la vita a 16 anni a causa della fibrosi cistica.