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Friuli, stop a burqa e niqab negli uffici pubblici e negli ospedali

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Approvata la mozione che vieta di indossare caschi, burqa o niqab in uffici pubblici e ospedali.

Il Friuli Venezia Giulia prende posizione e vieta di indossare burqa, niqab e caschi protettivi all’interno di strutture pubbliche e ospedali. La mozione è stata approvata a larga maggioranza dal consiglio regionale che impegna la Giunta a dotarsi di un nuovo regolamento per rafforzare il sistema di sicurezza. In particolare ad essere istituito è il divieto di indossare indumenti o oggetti che nascondano il viso e impediscano l’identificazione della persona. Uno solo il voto contrario, quello di Furio Honsell che ha definito la mozione “un atto che crea discriminazione“.

Divieto di mascherare il volto

La mozione leghista, accolta a grande maggioranza, riguarda fondamentalmente tutti i mezzi che travisano o mascherano il volto. Vietato indossare quindi i caschi, oltre a burqa e niqab. Anche il Pd ha votato a favore: “Avremmo votato questa mozione anche nella passata legislatura – ha chiarito Chiara Da Giau, come riportato da Il Gazzettino – se fossero state cambiate alcune premesse ideologiche che tendevano a fare un’equivalenza tra l’essere stranieri e portare il velo e il fatto di essere terroristi. La Lega ha accettato di togliere queste subdole insinuazioni“.

Le altre mozioni approvate

Tra le altre mozioni approvate spicca quella presentata dal Pd, che modifica la perseguibilità d’ufficio per le lesioni personali stradali gravi e gravissime. L’obiettivo è di porre l’accento sulla necessità di “smaltire il sovraccarico di pratiche a causa di procedimenti penali sproporzionati per i quali non vi è alcuna volontà della vittima di procedere, oppure se la stessa è già stata risarcita dall’assicurazione, o ancora se il conducente del veicolo che ha causato l’incidente ha compilato la costatazione amichevole”. Via libera poi alla mozione che impegna la Giunta ad avviare un tavolo di crisi per il settore della vendita di carburante. Approvata infine all’unanimità la mozione di FI che chiede alla Giunta di sospendere ogni contributo finanziario a soggetti pubblici o privati che concorrono a negare o ridurre il dramma delle foibe.