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Scuolabus rovesciato, autista con precedenti per violenza e lesioni

Padova, precedenti autista scuolabus

Denis Panduru ha precedenti per violenza sessuale, maltrattamenti, lesioni personali, minacce e guida in stato di ebbrezza.

Era già noto alle forze dell’ordine per maltrattamenti, violenza sessuali, lesioni personali e altri reati. Ora Denis Panduru, 51enne romeno, dovrà rispondere anche delle accuse di guida in stato di ebrezza, lesioni personali colpose plurime e fuga in caso di incidente con danni alle persone. L’uomo è stato arrestato dopo aver provocato un incidente ad Arquà Petrarca, in provincia di Padova, si apprende da Fanpage. Undici studenti, tutti di elementari e medie, sono rimasti feriti dopo che lo scuolabus su cui viaggiavano, guidato da Panduru, si è ribaltato. Il 51enne è poi fuggito senza prestare soccorso.

Tutti i precedenti

Le forze dell’ordine hanno immediatamente dato il via a una caccia all’uomo, che si è conclusa con l’identificazione e l’arresto dell’autista. Fonti del Viminale hanno confermato che si tratta di “un dipendente di una cooperativa” con “diversi precedenti”. Nel 2016 è stato accusato di lesioni personali e minacce dopo una lite in strada. L’anno successivo ha dovuto rispondere dell’accusa di maltrattamenti e violenza sessuale in ambito familiare, ma anche guida in stato di ebbrezza con ritiro della patente.

Davanti a una simile fedina penale, sono in molti a chiedersi perché proprio quest’uomo si trovasse al volante di un veicolo che trasportava decine di bambini. Quella di Arquà Petrarca è stata una tragedia sfiorata, ha commentato il sindaco Luca Callegaro: “Poteva essere una strage, qualcuno ha vegliato su questi ragazzi. Già ad aprile alcuni genitori si sono lamentati per come Panduru conducesse il mezzo. Dicevano che andava troppo veloce e che non facesse rispettare l’ordine e la disciplina a bordo”.

La difesa dell’azienda

“C’è un turnover continuo degli autisti che si occupano del servizio, perché non si trova personale che guidi questi veicoli”, si sono difesi i portavoce della Seaf, l’azienda di trasporto proprietaria dello scuolabus. “E comunque non possiamo sapere tutto dei dipendenti”. I datori di lavoro dell’autista sarebbero dunque stati all’oscuro dei precedenti, informa Il Fatto Quotidiano, perché non sono tenuti a chiederne conto al casellario giudiziale. Neppure il ritiro della patente, inoltre, impedisce di lavorare, una volta terminata la sospensione.