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Scontri a Genova, Salvini: "Al lavoro per evitare violenza di piazze"

Genova

"Quando scendono in piazza i centri sociali ci sono violenze", dice Salvini. Zingaretti invece promette un'Italia non più fondata sull'odio

La procura di Genova aprirà due fascicoli sugli scontri avvenuti fra manifestanti e Polizia in occasione di un comizio di Casapound. Lo rende noto Ansa. Al momento entrambi i fascicoli sarebbero a carico di ignoti. Uno per resistenza, danneggiamento e lancio di oggetti pericolosi per i manifestanti e l’altro contro il gruppo di poliziotti del Reparto Mobile che ha picchiato il giornalista di Repubblica Stefano Origone rompendogli due dita, una costola e provocandogli altre lesioni. Le ipotesi di reato sono lesioni aggravate dall’uso dell’arma, cioè il manganello, e dalla gravità delle lesioni, riferisce ancora Ansa.

E’ assurdo che accadano fatti del genere. Il giornalista Origone era in piazza a svolgere il suo lavoro di cronista in modo pacifico e non so come possa essere stato scambiato per un facinoroso”. Con queste parole il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi ha commentato l’episodio. L’indomani, nella mattinata di venerdì 24 maggio, Cozzi ha telefonato al giornalista di Repubblica ferito durante gli scontri. “Esprimo la mia più forte solidarietà e il rammarico forte perché è inconcepibile quanto successo“, ha ribadito.

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Il commento di Salvini e Zingaretti

Dopo aver contattato il procuratore di Genova, il leader leghista torna ad attaccare i centri sociali: “Non è possibile che ogni volta che scendono in piazza i centri sociali ci siano violenze“. “Stiamo studiando qualcosa per evitare questi fatti”, assicura ai suoi elettori a margine di un comizio elettorale a Vercelli. “Non è possibile che ci siano poliziotti e carabinieri perennemente aggrediti, gente che va in giro con i caschi, con le spranghe, con gli spray, con i bastoni, a volto coperto”, ha commentato Salvini.

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Alle parole del ministro degli Interni fanno eco quelle del segretario del Pd. “Viviamo in un tempo molto particolare in cui idee inquietanti e i loro rappresentanti stanno rialzando la testa. Queste idee inquietanti vanno combattute mettendo in campo un’idea diversa di Italia non fondata sull’odio“. E’ questo il commento e la promessa pronunciata da Nicola Zingaretti a margine di un comizio a Genova. Non va bene un’Italia fondata “sulla ricerca del capro espiatorio, sul nemico o peggio su soluzioni che guardano al passato. Noi dobbiamo costruire un altro piano per questo paese, una prospettiva diversa di speranza che punti a un’Italia che torna a crescere a creare lavoro”, ha aggiunto.