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Sisma a Roma, parla l'esperto: "Solo 6 scosse e 4 morti in 2mila anni"

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Il geologo del Cnr Edoardo Peronace ha spiegato come negli ultimi 2mila anni soltanto sei eventi sismici abbiano avuto gravi conseguenze su Roma.

La lieve scossa di terremoto che nella serata del 23 giugno ha colpito la città di Roma ha fatto riemergere i timori in merito alle conseguenze di un grande sisma nella capitale. Timori che si rinnovano ciclicamente ad ogni grande evento sismico nel centro Italia. Come ai tempi del terremoto dell’Aquila quando la scossa arrivò a lesionare alcuni tratti delle Terme di Caracalla. Per fugare ogni dubbio, il geologo Edoardo Peronace è stato intervistato dall’Adnkronos in merito all’effettivo rischio che un grande terremoto colpisca la Città eterna.

Solo sei scosse negli ultimi 2mila anni

Peronace, dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Cnr, afferma tuttavia come negli ultimi 2mila anni si siano verificati solo sei eventi sismici che hanno provocato gravi danneggiamenti o addirittura morti: “Per questi sei eventi sismici, tutti di origine appenninica, abbiamo rilevato che si è trattato complessivamente di terremoti di magnitudo maggiore a 6.5”.

Degli eventi sismici elencati dal geologo tre avvennero peraltro prima dell’anno 1000, mentre l’ultimo più di cento anni fa: “Questi eventi, in tempi storici più recenti, sono avvenuti nel 1349, ed il sisma è noto come terremoto di Venafro. Un altro evento venne registrato nel 1703 e si trattò di un grosso sisma appenninico che fece gravi danni in un’area da Norcia a L’Aquila. L’ultimo è il sisma del 1915, noto come il terremoto della Marsica. Gli altri tre eventi sismici che hanno provocato risentimenti nella Capitale sono avvenuti nel 508 d.C., nell’801 d.C. e nell’807 d.C”.

Peronace continua il suo discorso menzionando infine la scarsa mortalità dei sismi che hanno interessato Roma: “Nella città di Roma si contano appena 4 morti negli ultimi duemila anni a causa di un terremoto. A Roma, storicamente quindi, i risentimenti di un sisma sono bassissimi”.

Le repliche del sisma di domenica

Intervistata dai giornalisti dell’Agi, la sismologa Concetta Nostro, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha esposto il suo parere in merito alla possibilità di uno sciame sismico a seguito del terremoto di domenica: “Fino ad adesso ci sono state solo due repliche, entrambe di magnitudo 1. 4. L’area fu già interessata da scosse di magnitudo 3. 5 nel luglio 2012 e 3. 2 nel dicembre 2018. In entrambi i casi non si registrarono sequenze significative. È impossibile fare previsioni ma è verosimile che possa essere così anche stavolta”.

La sismologa spiega inoltre il motivo per cui la scossa, seppur di lieve entità, sia stata avvertita distintamente dagli abitanti: “non solo per la profondità relativa ma perché il sottosuolo della capitale ha caratteristiche geologiche particolari. A proposito, smentiamo il luogo comune secondo il quale Roma sarebbe vuota sotto. Ci sono terreni incoerenti, ed è soprattutto la presenza di un paio di fiumi importanti ad amplificare i cosiddetti ‘effetti di sito'”.