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Sea Watch, Carola Rackete: "La situazione è peggiorata"

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La Sea Watch si trova ferma a circa un miglio dal porto di Lampedusa. La capitana: "Situazione peggiorata a bordo".

La Sea Watch è ormai ferma da più di un giorno all’ingresso del porto di Lampedusa in attesa di ricevere il permesso di poter attraccare. Dopo aver ricevuto più volte l’alt, la capitana ha deciso di fare da sola e di procedere verso il porto, venendo però fermata ad un miglio circa. Carola Rackete ha infatti ammesso di aver provato ad avvicinarsi il più possibile al molo con l’intenzione di mettere poi in mare dei gommoni con i quali trasportare i migranti sino a terra. Poco prima di mettere in atto il piano, però, sulla nave sono giunti gli uomini della Guardia di Finanza che avrebbero rassicurato l’equipaggio: “Portate pazienza, sta arrivando una soluzione”.

Le parole di Carola

Per la prima volta dopo aver preso la decisione di fare rotta verso l’Italia, Carola Rackete ha spiegato a chiare parole i motivi della sua decisione: “Nelle ultime 24 ore le autorità italiane non si erano assunte la responsabilità di far sbarcare i migranti. Ecco perché abbiamo deciso di entrare in porto da soli. Dal porto ci hanno detto che non c’era posto e quindi ci siamo fermati e abbiamo detto che avremmo usato i nostri gommoni. Siamo vicinissimi al porto e per questa breve distanza noi possiamo trasferire i migranti sui gommoni. Subito dopo, però, la Guardia di Finanza è tornata a bordo e chi ha detto di pazientare un pò perché la soluzione è vicina. Io spero che abbiano ragione”.

La situazione è in peggioramento

La comandante della nave ong teme di non poter tenere sotto controllo la situazione ancora a lungo, complice lo stress in cui versano i migranti in mare ormai da giorni. “Non si gioca con la vita delle persone. I 42 migranti hanno bisogno di sbarcare. Vedremo cosa succede, ma ci hanno promesso una soluzione rapida. La situazione a bordo è peggiorata, abbiamo gente che ha detto di volersi buttare in mare, dobbiamo entrare i porto per prevenire i problemi. Abbiamo aspettato che il governo si prendesse le sue responsabilità, ma finora hanno guardato i documenti senza darci risposte”. Su Salvini ha poi detto: “Non ho tempo di leggere cosa dice e scrive. Non lo ascolto. Io sono responsabile della vita di queste persone e dell’equipaggio. La situazione politica non mi interessa. Io ho fiducia nella giurisdizione italiana e sono convinta che non si sarà alcuna condanna”.