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Ponte Morandi, Autostrade al Mit: "Contratti non sono stati violati"

Ponte Morandi

"Non c'è stata nessuna violazione dell'obbligo di custodia": Autostrade per l'Italia contesta gli addebbiti iscritti nella relazione del Mit.

Autostrade per l’Italia replica attraverso una nota alle rivelazioni di stampa sul dossier tecnico del Ministero dei Trasporti, dal quale sembra emergere un “grave inadempimento” della società che, se accertato, potrebbe favorire la revoca della concessione.

“Ponte Morandi” sarà restituito nuovo

La controllata di Atlantia, holding della famiglia Benetton, in primo luogo “dichiara di non aver ricevuto alcuna comunicazione in relazione al procedimento in corso e di aver appreso solo da notizie di stampa dell’esistenza e dei contenuti della relazione della Commissione ministeriale insediata presso il Mit”.

L’azienda contesta quindi “il metodo di diffusione alla stampa” considerato “pilotato e parziale” di” stralci di tale relazione, prima ancora che essa sia resa nota alla controparte, come è richiesto dal procedimento amministrativo in essere”.

Autostrade per l’Italia precisa comunque che “da tali anticipazioni non sembrerebbe emergere alcun grave inadempimento agli obblighi di manutenzione ai sensi del contratto di concessione. – e specifica – Peraltro, la presunta violazione dell’obbligo di custodia, di cui all’art. 1177 del codice civile, costituirebbe un addebito erroneo ed inapplicabile al caso di specie, trattandosi di una infrastruttura che sarà restituita allo Stato al termine della concessione, per effetto della sua ricostruzione affidata dal Commissario per Genova ed interamente finanziata da ASPI“.

Cause crollo ancora da accertare

La società ricorda quindi che “sono ancora ignote le cause interne o esterne che hanno determinato la tragedia e l’accesso alla documentazione dei luoghi e dei fatti è ancora incompleto”. Anche il video diffuso del momento esatto del cedimento del Ponte Morandi “non inquadra tutti i componenti essenziali” e quindi, evidenzia Autostrade per l’Italia, “non è possibile affermare che il crollo sia stato determinato dal cedimento dell’attacco degli stralli

Da qui il fatto di ritenere illegittima la revoca della concessione, specificando che in tal caso verrà chiesto “il pagamento di un cosiddetto indennizzo che corrisponde al giusto valore della concessione, secondo i criteri contrattualmente previsti” anche perché “la sussistenza di tale obbligo di indennizzo, come riportato dalla stampa, è confermata anche dalla stessa relazione della Commissione”.