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Francesco Bellomo arrestato: obbligo di dress code alle studentesse

bellomo torna libero

L'ex giudice è accusato di aver maltrattato le sue borsiste, imponendo anche un obbligo di fedeltà.

L’ex giudice Francesco Bellomo è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di quattro donne. Le vittime sono tre borsiste e una ricercatrice, informa Ansa, a cui il magistrato ha imposto un dress code. Tra i reati di cui Bellomo dovrà rispondere c’è anche quello di estorsione aggravata ai danni di una quarta borsista. L’ex giudice, membro del Consiglio di Stato, è un docente e direttore scientifico dei corsi post-universitari della Scuola di Formazione Giuridica Avanzata “Diritto e Scienza”.

Francesco Bellomo arrestato, le accuse

Le indagini che hanno condotto all’arresto di Bellomo hanno portato alla luce un dress code a cui le borsiste dovevano attenersi, suddiviso in un regolamento “classico” per gli “eventi burocratici”, “intermedio” per “corsi e convegni” e infine “estremo” per gli “eventi mondani” in cui le donne erano invitate a “curare la propria immagine anche dal punto di vista dinamico (gesti, conversazione, movimenti)”. L’obiettivo era “assicurare il più possibile l’armonia, l’eleganza e la superiore trasgressività al fine di pubblicizzare l’immagine della scuola e della società”, si legge nell’ordinanza. Nel mirino degli inquirenti è finito in particolare l’abbigliamento estremo, che consiste in una “gonna molto corta (1/3 della lunghezza tra giro vita e ginocchio), sia stretta che morbida” accompagnata da un “maglioncino o maglina”. In alternativa, “un vestito di analoga lunghezza”. Bellomo aveva fornito simili indicazioni di lunghezza e stile anche per le altre due tipologie di abbigliamento.

Ma l’ex giudice imponeva alle ragazze anche “una serie obblighi e divieti” tra cui “la fedeltà nei confronti del direttore scientifico” e “l’obbligo di segretezza sul contenuto delle comunicazioni intercorse”. Infine, il contratto prevede “un potere di vigilanza e un potere disciplinare attribuito alla società”. Bellomo controllava la loro attività sui social media e imponeva loro “l’obbligo di immediata reperibilità”.

L’indagine su Francesco Bellomo è stata aperta nel 2017, grazie alla testimonianza di alcune allieve che hanno dichiarato di aver ricevuto pesanti minacce e pressioni.

Calunnia e minaccia ai danni di Conte

Bellomo è indagato anche per calunnia e minaccia ai danni di Giuseppe Conte. Nell’ordinanza di arresto si legge che il giudice, nel settembre 2017, ha citato per danni l’attuale premier e la collega Concetta Plantamura. All’epoca, Conte era vicepresidente del Consiglio della presidenza della giustizia amministrativa. Le accuse dell’ex giudice si sono in seguito rivelate false e Bellomo è ora accusato di aver esercitato “in modo strumentale e illegale il potere disciplinare” al fine di svolgere “un’attività di oppressione” deliberata e sistematica.