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Francesco Bellomo, magistrato indagato per estorsione

francesco bellomo

Francesco Bellomo indagato per estorsione. Il magistrato avrebbe obbligato delle aspiranti toghe a vestire in minigonna e tacchi a spillo.

Le richieste che il magistrato Francesco Bellomo faceva alle sue allieve erano quantomeno sospette. Alle sue ragazze aspiranti toghe, che rigorosamente non dovevano essere sposate, veniva richiesto di presentarsi in minigonna, di truccarsi marcatamente e di mettere tacchi a spillo. A denunciare il tutto è stato il padre di una delle giovani allieve della Scuola di formazione per magistrati. La struttura, diretta da Francesco Bellomo, ha sedi a Roma, Milano e Bari. Nei giorni scorsi la procura di Bari aveva aperto un fascicolo sena ipotesi di reato (modello 45).

Francesco Bellomo indagato

La procura di Bari intende a fare chiarezza sulla vicenda che sta coinvolgendo il magistrato Francesco Bellomo. L’uomo avrebbe obbligato le allieve della scuola privata di formazione per magistrati Diritto e Scienza a presentarsi ai corsi in abiti che normalmente non sarebbero considerati idonei. Alle ragazze sarebbe stato richiesto di vestirsi con minigonna e tacchi a spillo, inoltre era richiesto anche un trucco marcato. Ma si andava anche oltre. Le giovani, infatti, non dovevano essere sposate.

Il caso ha origine da una denuncia presentata alla procura di Piacenza dal padre di una ragazza a fine 2016. L’azione ha innescato l’avvio di un provvedimento disciplinare nei confronti del consigliere. Adesso è scesa in campo anche la procura di Bari attraverso un’indagine conoscitiva (per adesso un fascicolo modello 45) proprio per controllare eventuali condotte illecite commesse anche nel capoluogo pugliese, dove Francesco Bellomo è originario.

La vicenda, tra l’altro, ha finito col coinvolgere anche un pm, Davide Nalin. L’uomo, alla procura di Rovigo si occupa di reati a sfondo sessuale, ed è un collaboratore di Francesco Bellomo.

francesco bellomo

La testimonianza

Il padre della vittima ha dichiarato: “Mia figlia sta cercando di tornare a una vita normale”. La ragazza, di Piacenza, avrebbe ricevuto anche minacce e pressioni. Il padre ha dichiarato che adesso sua figlia è migliorata molto. Tuttavia, questo percorso le ha ”distrutto la vita”. La ragazza ha ripreso piano piano una vita normale, ma è ancora in cura presso degli psicologi. Secondo il padre, la giovane è stata messa sotto ricatto per troppo tempo col il contratto che, come borsista, doveva firmare.

Bellomo avrebbe cercato, dopo esser venuto a conoscenza della denuncia, di giungere ad una riconciliazione con la giovane allieva. Infatti, racconta il padre, i carabinieri “sono venuti più volte, chiedevano a mia figlia di firmare un atto di conciliazione. Sono venuti a maggio, e poi a ottobre, ma lei era in ospedale”.

Francesco Bellomo destituzione

L’intero caso ha diversi fronti ancora da approfondire, per lo meno sul piano penale. Dall’altra parte, sono più chiari i profili disciplinari. Non è un caso se per Francesco Bellomo, cui è stato vietato di svolgere attività di docenza, è già partita il 27 ottobre, deliberata dal Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, la richiesta di destituzione. Questa si tratta della sanzione più dura fra quelle previste. Si tratta di un caso eccezionale, dato che non è praticamente stata mai applicata.