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Incidente Vittoria, il padre al funerale: "Lasceremo la nostra casa"

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Durante le esequie del piccolo Alessio è giunta la notizia della morte del cuginetto Simone, rimasto anch'egli investito dal suv lo scorso 12 luglio.

La città di Vittoria si è stretta per l’ultima volta attorno al piccolo Alessio, il bambino morto investito da un suv lo scorso 12 luglio. In mattinata la bara bianca ha fatto il suo ingresso nella chiesa di San Giovanni Battista per i funerali celebrati dal vescovo di Ragusa Carmelo Cuttitta. Un momento di estrema commozione che è purtroppo stato interrotto dalla notizia della morte del secondo bambino investito, Simone, cuginetto di Alessio.

I funerali del bambino

Alle esequie del bambino erano presenti decine di cittadini di Vittoria, oltre agli amici di Alessio, ai suoi compagni di scuola e ai ragazzi che come lui frequentavano il Grest della parrocchia. Durante l’omelia, il vescovo ha voluto ricordare il piccolo attraverso un messaggio di speranza per il futuro: “Il pianto è necessario, è un pianto d’amore, che deve trasformarsi in una gioia grande perché Alessio entrando nella case del Padre continua a vivere in eterno. I legami non si rompono, rimangono sempre forti. Noi vogliamo che Alessio dal cielo ci possa guardare, ci guarderà uno per uno. Sono certo che nella sua giovane età ha fatto tante belle cose, molte me le hanno raccontate persone che questa mattina arrivavano qui”. Sul finale, un lungo applauso liberatorio è partito una concluso l’intervento del vescovo Cuttitta: “Alessio, arrivederci. Nella città di Vittoria nasca un’opera nuova con il suo nome”.

Presenti al funerale anche le autorità cittadine, rappresentate dai commissari che al momento gestiscono il comune di Vittoria dopo il suo scioglimento per mafia lo scorso anno. Proprio in occasione della morte del bambino, i funzionari hanno deciso di proclamare il lutto cittadino. Poco prima dell’inizio della cerimonia, alcuni oggetti cari al piccolo Alessio erano stato sistemati sul sagrato della chiesa: un go kart, un casco e la batteria che tanto amava suonare.

Il padre: “lasceremo la casa”

Dal pulpito, il padre di Alessio si è lasciato andare in uno sfogo, annunciando l’intenzione della famiglia di lasciare la loro abitazione, troppo legata al ricordo della tragedia: “Voglio dire una cosa a tutta l’Italia: chiedo giustizia. Non si può andare avanti così, per me non era un bambino era tutta la vita. Anche per sua mamma che lo ha partorito. Questo dolore non possiamo dimenticarlo, noi per questo dolore dobbiamo lasciare anche la casa perché non ce la facciamo. Chiedo giustizia”.