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Carabiniere morto a Roma, Vittorio Feltri: "Fosse morto un ladro..."

vittorio feltri

Feltri ritiene che il silenzio di alcune persone riguardo il carabiniere ucciso a Roma sia inaccettabile. Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Mario Rega Cerciello è il carabiniere che ha perso la vita a Roma mentre si trovava in servizio: Vittorio Feltri, come molti altri personaggi, è sceso in campo. Infatti, prima di lui anche Roberto Saviano aveva commentato il fatto chiedendo alle persone di “diffidare dai delinquenti politici”; mentre per Feltri si tratta di un vergognoso silenzio. Ci sono, inoltre, coloro che si nascondono dietro un pc per pubblicare commenti spiacevoli sui social: ad esempio critiche, insulti o canti di gioia. Infine, purtroppo ci sono anche coloro che tacciono di fronte a questo brutale fatto di cronaca. Vediamo cosa ne pensa Vittorio Feltri.

Carabiniere ucciso a Roma, Vittorio Feltri

Tutti parlano del carabiniere di 35 anni ucciso con 8 coltellate a Roma. Forse, però, non è proprio così. Lo dichiara a gran voce Vittorio Feltri che con un post su Twitter si scaglia contro il silenzio su un fatto assurdo di cronaca. “Assassinato un carabiniere a Roma. Tutti zitti – esordisce il direttore e fondatore di Libero -. Fosse stato un carabiniere a uccidere un ladro direbbero che è stato un delitto razzista o almeno fascista”.

In realtà sembra che la politica, almeno sul caso di Mario, il carabiniere 35enne, abbia trovato un modo per non diffondere odio nella società. Almeno questo è ciò che si riesce a intendere nel messaggio di Feltri. Infatti, non sono ancora stati identificati i due aggressori, anche se pare trattarsi di due nordafricani. Tuttavia, la polizia ha interrogato anche due uomini americani. Il caso è ancora aperto.