> > Copertina su Bibbiano, Facebook la censura: "Contenuto violento"

Copertina su Bibbiano, Facebook la censura: "Contenuto violento"

copertina Bibbiano

Facebook censura "Il Primato Nazionale" e la sua copertina su Bibbiano. "Contenuto violento", si legge nella motivazione fornita dal social network

Su mandato della Procura di Reggio Emilia, i carabinieri hanno bussato alla porta del sindaco di Bibbiano e a quelle di alcuni assistenti sociali della Val d’Enza. Era il 27 giugno scorso. Per loro sopraggiungeva un mandato di custodia cautelare. Si pensava ad abusi d’ufficio e qualche ruberia. Storie alle quali da tempo si è abituati. Invece, dalle motivazioni che avevano indotto i magistrati a intervenire e ad arrestare amministratori e operatori sociali emergevano episodi sconcertanti e spregevoli. Una faccenda sicuramente diversa da tutte le altre. Ma si fa tacere chi desidera parlare dello scandalo Bibbiano, degli orrori vissuti da decine e decine di bambini, delle ingiustizie a cui sono state condannate decine e decine di famiglie. Così accade su Facebook, uno dei social network da sempre più gettonati anche per la divulgazione di notizie. È quanto accaduto a “Il Primato Nazionale”, a cui è stata censurata la copertina su Bibbiano.

Copertina su Bibbiano, la censura di Facebook

Facebook ha deciso di non pubblicizzare la copertina su Bibbiano del nuovo numero de “Il Primato Nazionale”. Dal social arriva la seguente motivazione: “Dal momento che usa un’immagine o un video che include contenuti scioccanti, sensazionalistici o eccessivamente violenti, questa inserzione non si pubblicherà”. Il nuovo numero, infatti, è incentrato sullo scandalo di Bibbiano e sugli affidi illeciti di minori. “Si tratta di una scusa, da parte della piattaforma di Marc Zuckerberg, che peraltro sa molto di beffa”, si legge sul sito “Il Primato Nazionale” in riferimento alla censura apportata da Facebook.

“Evita di usare immagini o video che possono scioccare o spaventare gli utenti”, si legge tra le normative pubblicitarie della community di Facebook. Tuttavia, pare che il team del social network abbia messo in atto tale censura in maniera del tutto erronea. Infatti, la foto usata dal Primato Nazionale non è un’immagine “reale”. Si tratta, al contrario, una foto realizzata “in uno studio fotografico e messa in vendita da un archivio di immagini. Con fotomodelli, ovviamente, che hanno fornito il loro assenso e che hanno ricevuto regolare onorario per lo scatto”, spiega ancora la testata.

Le motivazioni di Facebook

“Le inserzioni non devono presentare contenuti scioccanti, sensazionalistici o eccessivamente violenti”. E ancora: “Questo tipo di contenuti crea un’esperienza imprevista per gli utenti ed è contrario al nostro valore fondamentale di promuovere una community globale positiva“.

Così Facebook ha censurato il contenuto, sebbene così facendo infanga l’onore di famiglie già dilaniate da un immenso e incolmabile dolore.