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Classe di bambini stranieri, alunno ritirato dai genitori marocchini

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Una coppia di genitori marocchini ha ritirato il figlio dall'asilo dopo aver scoperto che la sua classe era composta quasi tutta da bambini stranieri.

Sta facendo discutere in queste ore il caso di una coppia di genitori marocchini che a Bologna ha ritirato il proprio figlio dall’asilo dopo aver scoperto che la sua classe era quasi totalmente composta da bambini stranieri. Durante il primo giorno di scuola infatti, i genitori si erano accorti che su venti alunni soltanto uno era italiano. A quel punto il padre ha preferito trasferire il figlio in un altro istituto, al costo di dover scegliere una scuola privata.

Classe di soli bambini stranieri

Il padre del bambino è un 34enne nato in Marocco ma trasferitosi in Italia quando aveva quattro anni, mentre la madre è nata e cresciuta nel nostro Paese da genitori marocchini. Entrambi sono cittadini italiani di religione musulmana e – come racconta l’uomo – nel vedere l’open day organizzato dalla scuola materna che avevano scelto per il figlio avevano pensato che l’istituto fosse aperto all’integrazione: “Il giorno dell’open day avevo visto disegni con le bandiere di tutte le nazionalità nella scuola e avevo pensato si lavorasse molto sull’integrazione culturale, ma quando siamo arrivati a scuola il primo giorno ci siamo trovati in una classe con tutti i bambini stranieri. Le maestre facevano fatica addirittura a pronunciare i nomi”.

Una situazione inconcepibile per i due genitori, che hanno subito richiesto di poter ritirare il figlio dalla scuola: “Non voglio passare per razzista proprio io che sono marocchino, ma il Comune lo deve sapere che non si fa integrazione mettendo nelle classi più di venti bambini stranieri”. Alla risposta negativa dell’ufficio comunale di quartiere in merito al trasferimento del bambino, il padre ha inoltre aggiunto: “Ma chi poteva immaginare che facessero classi con soli bambini stranieri?”.

La scelta di una scuola privata

Per il momento la coppia sta valutando diverse opzioni su dove mandare il figlio a studiare, anche quella di iscriverlo ad una scuola privata che però avrebbe il problema della religione: “Stiamo cercando una privata siamo disposti a pagare, ma il problema è che in Italia le private sono quasi tutte cattoliche e noi siamo musulmani”.

Sul finale, il padre del bambino ribadisce come per lui sia controproducente cercare di favorire l’integrazione culturale in una classe di soli stranieri: “Noi siamo genitori attenti e non ci basta che nostro figlio stia in un posto tutto il giorno perché noi dobbiamo lavorare, vorremmo una scuola che favorisca la sua crescita e che lo aiuti a sentirsi parte della città. Come è possibile in una classe con più di 10 nazionalità diverse? Questo non vuol dire fare integrazione, ma ostacolarla”.