Luca Cavallaro ha atteso fuori dal reparto di Rianimazione del Policlinico di Catania per trentasette minuti, sperando nel miracolo e pregando che il suo cuore del figlio ricominciasse a battere. Ma alle 14.47 del 19 settembre, quando i medici non hanno potuto fare altro che dichiarare il decesso del piccolo Leonardo, la sua vita è cambiata per sempre. Il bambino è morto a soli due anni, dopo essere stato dimenticato in auto sotto il sole di un settembre insolitamente caldo, con temperature che superano i trenta gradi.
Bambino dimenticato in auto
Il piccolo Leonardo era ben noto tra i reparti del Policlinico catanese per via della sua parentela illustre: figlio di una cardiologa, Lucia Cannizzaro, e nipote del chirurgo endocrinologo Angelo Cannizzaro. Proprio il nonno, non appena ha saputo di quanto accaduto al bimbo, si è precipitato nel reparto di Rianimazione, seguito da primari, medici e infermieri. Ma “purtroppo c’è stato poco da fare”, racconta Antonio Lazzara, direttore sanitario del Policlinico. “Il piccolo, quando è entrato in ospedale, era già in arresto cardiaco. le manipolazioni non sono servite a nulla. Abbiamo subito chiamato psicologi e assistenti sociali perché dessero un supporto alla famiglia, distrutta dal dolore“.
Solo pochi giorni fa, Leonardo era “vispo e allegro” durante la vacanza sulle pendici dell’Etna insieme ai parenti, ricorda il cugino. “Tutti in famiglia giocavamo con lui. Non posso immaginare che non sia più tra noi”.
Mentre familiari e conoscenti piangono la morte di Leonardo, le associazioni sostenitori della Polstrada e il Codacons ricordano agli automobilisti le campagne informative e di sensibilizzazione contro l’abbandono di minori e l’utilizzo di appositi sensori per evitare l’ennesima tragedia della morte di un bambino dimenticato in auto.