La tragedia di Rigopiano ha lasciato segni indelebili nei familiari delle vittime. Quella che doveva essere una vacanza, un momento di svago e divertimento, si è trasformata in un disastro. A soffrire maggiormente sono i genitori rimasti senza i propri figli, come Maria Perilli, madre di Stefano Faniello, vittima che non è sopravvissuta al disastro. Questa mattina, l’ex sindaco di Farindola (Pescara), Massimiliano Giancaterino è stato colpito dalla donna, durante una pausa della seconda udienza preliminare sulla sciagura dell’Hotel Rigopiano. L’uomo è tra i 25 imputati, ed è stato aggredito alle spalle mentre era intento a bere un caffè con i suoi avvocati.
Rigopiano: «Hai firmato la condanna a morte di mio figlio»
Le parole della donna arrivano taglienti e piene di rancore: «Hai firmato la condanna a morte di mio figlio», ha urlato Maria Perilli, prima di avventarsi su Massimiliano Giancaterino. Sono subito intervenute le forze dell’ordine e gli operatori del 118, che hanno soccorso l’ex sindaco di Farindola. Il risentimento della donna risiede nel fatto che è stato proprio l’uomo a firmare i primi documenti per l’ampliamento dell’albergo e non solo. Aveva, inoltre, concesso all’hotel il permesso di aprire anche durante la stagione invernale, condannando così a morte Stefano.
Le parole dell’imputato, colpito dalla madre di una vittima
Non mancano le parole dell’ex sindaco, che ha deciso di querelare la donna. A detta sua è stato riempito di botte, di spalle, mentre prendeva un caffè con i suoi avvocati. L’uomo è stato successivamente scortato dagli operatori del 118.