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Delitto D'Antona: l'ex Br Saraceni riceve il reddito di cittadinanza

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Federica Saraceni, l'ex brigatista condannata a 21 anni e 6 mesi, percepisce il reddito di cittadinanza: scoppia la polemica.

Il delitto di Massimo D’Antona è avvenuto il 20 maggio del 1999: l’uomo era un docente universitario e dirigente pubblico assassinato dalle Nuove Brigate Rosse. Federica Saraceni, ex brigatista, è stata condannata a 21 anni e 6 mesi per l’omicidio del giuslavorista. Tuttavia, la donna di 49 anni con due figli e senza lavoro ha percepito un assegno di 623 euro per il reddito di cittadinanza: è scoppiata la polemica.

Delitto D’Antona: è polemica

“Ho provato un grande senso di ingiustizia. Non sempre quello che è legale è giusto” ha rivelato Olga, la vedova del giuslavorista. Il delitto di Massimo D’Antona, a vent’anni di distanza, torna a destare polemiche. Questa volta la questione riguarda Federica Saraceni, l’ex brigatista condannata a 21 anni e 6 mesi. La donna, infatti, percepisce il reddito di cittadinanza nonostante le sue accuse. Inoltre, si trova momentaneamente agli arresti domiciliari. “L’ingiustizia non la subisco io, ma – aggiunge Olga – la subiscono tutti i cittadini. La norma va rivista: è giusto che il reddito sia concesso a chi ha esaurito la propria condanna e si è ravveduto, ma non è questo il caso. E poi lei ha alle spalle una famiglia che può sostenerla e che ha sempre dimostrato di volerla sostenere…E ora, che c’è anche il Pd, mi aspetto che il governo faccia qualcosa”.

La politica

“Abbiamo più volte denunciato – ha detto deputata di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro – che il sussidio sarebbe finito anche nelle tasche di delinquenti. Come Fratelli d’Italia abbiamo presentato diversi emendamenti per scongiurare questo rischio, ma sono stati puntualmente bocciati dalla maggioranza. Oggi scopriamo che una terrorista condannata per un crimine orrendo riesce a prendere dalle tasche degli italiani perbene più di 600 euro al mese solo perché la legge consente di assegnare il sussidio anche a feroci criminali se la loro condanna definitiva risale a più di dieci anni prima. Ma soprattutto non comprendiamo quale proposta di lavoro la Saraceni potrà accettare visto che si trova sottoposta alla misura degli arresti domiciliari”.

Andrea Ruggieri, deputato di Forza Italia, ha aggiunto: “Il centrodestra riparta dall’abrogazione del reddito di cittadinanza. È una vergogna chiedere a chi si alza la mattina, va a lavorare, fatica, magari guadagna pure poco, e paga un mucchio di tasse senza avere dallo stato nulla in cambio, di farlo per mantenere con il reddito di cittadinanza una brigatista assassina, condannata per l’omicidio infame di Massimo D’Antona a 21 anni e mezzo di carcere ma ovviamente già agli arresti domiciliari. Per questo si pagano le tasse? Allora meglio evadere. È più giusto”.

Dalla Lega, invece, parlano di uno scandalo. Lo stesso Matteo Salvini è intervenuto sul caso: “O la chiariscono o la
ritirano. O fermiamo i lavori del Parlamento“. Infine, la dem Marianna Madia ha detto: “Questo caso rende chiaro che la norma è sbagliata e su questo punto bisogna intervenire”.