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Uccelli morti a Ravenna: la causa è sconosciuta

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Sono 1300 i volatili trovati morti apparentemente senza motivo. Tra le ipotesi, quella di un'intossicazione da botulino.

Oltre 1300 esemplari di volatili sono stati trovati privi di vita in Valle della Canna, in provincia di Ravenna. Al momento, rimangono sconosciute le cause della strage. A questo proposito, la Procura della Repubblica ha deciso di aprire un fascicolo di indagine per accertare fatti e motivi dietro questo insolito evento.

Stando a quanto riportato dal sito fanpage.it, a denuciare quanto accaduto è stata l’associazione ambientalista Italia Nostra, la quale ha presentato un esposto accolto anche da gruppi di cacciatori e amministratori locali. Secondo un primo bilancio, solamente nella giornata di venerdì 4 Ottobre 2019, sono stati recuperati 1.075 volatili morti. Nei giorni precedenti, invece, erano 300 uccelli.

Italia Nostra commenta così: “I morti complessivi potrebbero essere almeno il triplo, ovvero svariate migliaia. Senza contare quelli che avranno contratto l’intossicazione per poi andare a morire altrove”. L’intossicazione a cui fa riferimento l’associazione riguarda quella da botulino.

Uccelli morti a Ravenna

L’Istituto zooprofilattico sperimentale di Forlì ha eseguito degli esami su campione di volatili e sembra che tale ipotesi possa essere confermata. Si tratterebbe di intossicazione da tossina di tipo C. Non è pericolosa per l’uomo ma metterebbe in grave rischio la vita della fauna. L’associazione Italia Nostra continua dicendo che si tratta di una vera e propria ecatombe “in una delle zone più preziose del patrimonio ambientale italiano, protetta dalle norme europee ed italiane e dalla convenzione di Ramsar”. Italia Nostra, ipotizza come tutto possa essere nato a causa da una combinazione di fattori come il ristagno e la scarsità delle acque, oltre alle temperature elevate e la presenza di molti escrementi di uccelli. Gli attivisti, inoltre, chiedono come mai nessuno sia intervenuto prima dato che i decessi hanno avuto inizio a Settembre 2019.

Dal canto suo, il comune di Ravenna si difende dicendo che, fin dal primo momento, ha messo in atto operazioni per il monitoraggio della situazione.Venerdì alcune decine di volontari delle associazioni, venatorie e non, hanno operato per prelevare gli uccelli morti e soccorrere quelli malati con il supporto di personale del Comune e del Centro recupero avifauna al fine di cercare di arginare il fenomeno verificatosi” spiegano dal comune.

L’amministrazione comunale continua: “Insieme a tutti gli enti competenti, abbiamo favorito azioni straordinarie per il ricambio delle acque della valle in maniera rapida. Questo era per fornire l’ossigeno necessario all’area e limitare la proliferazione del botulino con l’auspicio di uscire dall’emergenza. D’altra parte si tratta di un ambiente tenuto artificialmente in un difficile equilibrio. Questo delicato equilibrio è messo costantemente a dura prova. Oltre che dalle note problematiche legate ai cambiamenti climatici anche dalle temperature anomale del mese di Settembre e inizio Ottobre”.