Alberto Pastori Pier Paolo Padovani, studente lavoratore di Ferrara, era un ragazzo di soli 29 anni. Domenica 24 Novembre 2019, intorno alle 22.40, era andato al pronto soccorso dell’ospedale di Cona a causa di una febbre molto alta. I medici si prendono cura di lui e, al termine degli accertamenti, intorno all’1.40, viene dimesso. Come spiegano dal Sant’Anna, Pier Paolo è “indirizzato alla valutazione del medico curante”.
Nelle ore seguenti, però, la situazione non migliora. Lunedì 25, intorno alle 15, Pier Paolo torna al pronto soccorso, questa volta in ambulanza. Le sue condizioni appaiono subito gravi e viene ricoverato in Rianimazione, dove morità alle 20.06.
Il personale medico inizia a valutare l’ipotesi che si tratti di meningite. Il dubbio basta a far scattare le contromisure necessarie. Tutte le persone entrate in contatto con Pier Paolo (un centinaio tra familiari, medici, infermieri e altri pazienti in attesa al pronto soccorso) vengono sottoposte a profilassi.
Pier Paolo Padovani: morto per meningite
Nel frattempo sono scattaate le indagini. La procura vuole fare chiarezza, valutando anche eventuali negligenze da parte dei sanitari che lo hanno avuto in cura. Il pubblico ministero Fabrizio Valloni, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, disponendo l’autopsia sul corpo del ragazzo e il sequestro delle cartelle cliniche.
I parenti di Pier Paolo, assistiti dall’avvocato Monica Tartari, vogliono vederci chiaro. “I familiari di Pier Paolo stanno cercando di capire cosa sia accaduto” ha detto la Tartari “Abbiamo presentato una querela e ora aspettiamo che la procura faccia i suoi passi”.
Nel corso degli accertamenti, i medici hanno scoperto che il 29enne soffriva di una rara malattia ematologica. Tale patologia, per la quale Padovani era in cura, potrebbe aver indotto in errore i medici che l’hanno avuto in cura al pronto soccorso.
