Martino Grassi Pierpaolo Piras, originario della Sardegna ma “adottato” dalla provincia di Foggia, è morto nella giornata di giovedì 23 gennaio, dopo la sua battaglia durata diversi mesi. L’uomo era affetto da una rara forma di linfoma non-Hodgkin refrattario, chiamato DLBCL (linfoma diffuso a grandi cellule). Nel corso della sua battaglia si era rivolto a numerosi specialisti in giro per il mondo, tra cui anche a Tel Aviv, ma a niente sono servite le cure fornite ed è venuto a mancare nel reparto di Nefrologia dell’ospedale di San Severo. Lascia la moglie Daniela e i loro figli di Maria Chiara e Sergio Paolo, rispettivamente di 11 e 8 anni.
Morto Pierpaolo Piras: la sua storia
Il calvario di Pierpaolo Piras inizia lo scorso marzo 2019, quando, a seguito di alcuni dolori addominali, gli fu detto che probabilmente era affetto da una forma di artrite. dopo alcuni accertamenti più specifici arrivò la tragica notizia: un linfoma non-Hodgkin, un tumore raro del sangue, già ad uno stadio aggressivo e non operabile. Da subito partirono i cicli di chemioterapia ed in seguito anche alcune terapie sperimentali attraverso il farmaco Polatuzumab arrivato direttamente dagli Stati Uniti, tuttavia non sembrava esserci nessun miglioramento. L’unica speranza di Pierpaolo e della sua famiglia sembrava essere una cura chiamata Cart -T.
La Cart-T si compone di un procedimento molto complesso che prevede il prelievo di alcune cellule del sistema immunitario, le quali dovranno essere geneticamente modificate, rendendole in grado, una volta reinserite nell’organismo, di riconoscere e distruggere le cellule tumorali. I costi di questa terapia erano estremamente altri, più di 500mila euro, la famiglia di Piras aveva organizzato una raccolta fondi per finanziare le spese mediche di Pierpaolo.
