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Suicidio dopo il licenziamento a Padova: "Vi chiedo scusa"

suicidio dopo licenziamento

Simone Sinigaglia si è suicidato dopo aver ricevuto una lettera di licenziamento: commovente il biglietto di addio lasciato in auto.

Non ha sopportato la perdita del lavoro e si è tolto la vita a poche ore dal licenziamento: la vittima del suicidio, consumatosi in provincia di Padova, si chiamava Simone Sinigaglia. L’operaio 40enne lavorava presso l’azienda di Fossona di Cervarese Ivg Colbachini, ma è stato allontanato dopo la contestazione di un utilizzo improprio dei permessi garantiti dalla legge 104. Non avendo retto alla perdita dell’impiego, si è tolto la vita nel posto dove amava recarsi a pescare. Nella sua auto è stato trovato un biglietto di addio che Simone ha lasciato a parenti e conoscenti.

Il biglietto di addio di Simone

Dopo aver eseguito tutti i rilievi necessari, i Carabinieri della compagnia di Este hanno rinvenuto all’interno dell’abitacolo della sua automobile un biglietto scritto a mano rivolto ai familiari. Questo ciò che recitava: “Vi chiedo scusa per quello che ho fatto“. Lì di fianco, a poca distanza, la lettera di licenziamento appena consegnatagli dalla sua azienda e con la quale, invece che tornare a casa, ha vagato per più di un’ora a bordo della sua vettura per poi compiere l’estremo gesto.

Intanto il segretario Filctem Cgil di Padova, dopo aver parlato con i colleghi dell’operaio, ha affermato che le motivazioni del licenziamento sarebbero molto deboli. Se si dovesse trattare di un provvedimento esagerato e troppo severo, si è dichiarato pronto ad agire con lo sciopero o per vie legali.

Suicidio dopo licenziamento a Padova

Da giorni Simone era in preda alla disperazione, forse perché timoroso di non riuscire a trovare un altro impiego o forse perché provava un senso di fallimento. Una volta recapitatagli la lettera che rendeva effettivo il licenziamento annunciato dall’azienda, l’uomo si è recato in aperta campagna, presso l’argine del Gorzone, e si è suicidato impiccandosi ad un albero. Un luogo che gli era familiare, date le molte volte in cui si era dilettato praticando la pesca.

Immediato l’allarme ai soccorritori da parte di alcuni passanti che hanno visto il corpo in quelle condizioni. I sanitari giunti a bordo di un’ambulanza del Suem non hanno però potuto far altro che constatare il decesso dell’operaio. Presente anche una pattuglia dei Carabinieri per circondare l’area e svolgere i rilievi necessari.


Sconvolta l’azienda che l’ha licenziato di fronte alla notizia della morte dell’ex dipendente. In segno di cordoglio e vicinanza alla famiglia i colleghi hanno lasciato lo stabilimento prima del dovuto. Poco prima delle 20 di mercoledì 22 gennaio 2020 si sono riversati in strada e hanno mostrato solidarietà per quanto successo.

Sulla vicenda è intervenuto anche il fratello Davide, che ha parlato di un licenziamento assurdo. Queste le sue parole: “Mio fratello si è tolto la vita per questioni di lavoro. É stato licenziato in tronco a seguito di una decisione che giudichiamo assurda. Al momento non riteniamo di aggiungere altro“.