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Coronavirus Cina, l'esperto: "L'Italia è una bomba microbiologica a orologeria"

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Il coronavirus sta mietendo vittime in tutto il mondo: l'ex presidente dell'Istituto superiore della sanità rivela i rischi per l'Italia.

Walter Ricciardi, l’ex presidente dell’Istituto superiore di sanità e presidente della Mission board on cancer della Commissione europea, ha rivelato i rischi della malattia proveniente da Wuhan. Il coronavirus della Cina, infatti, sta mietendo una serie di vittime non solo nel continente asiatico, ma anche negli altri Paesi del Mondo. I nuovi casi hanno raggiunto l’Australia, la Francia, gli Stati Uniti e la Malesia. Il vero problema, però, è “la mancanza di conoscenze scientifiche e di fiducia nei confronti della scienza”, ha spiegato l’esperto.

Coronavirus Cina, i rischi per l’Italia

In un contesto di sfiducia nei confronti della scienza e quindi dell’efficacia dei vaccini, “il nostro Paese è uno dei più deboli”, una sorta di “bomba microbiologica a orologeria”. Walter Ricciardi mette in guardia l’Italia sui veri problemi che riguardano il coronavirus proveniente dalla Cina. Gli scienziati, infatti, stanno già mettendo a punto un vaccino efficace contro la malattia, ma senza la fiducia nella medicina tutto questo potrebbe non servire a nulla.

“Tutte le malattie infettive dovrebbero essere possibilmente contrastate con i vaccini – ricorda l’esperto intervistato da Il Messaggero -, perché in questo modo si evita l’insorgenza di patologie”. Ma tutto questo riguarda le scelte che devono prendere i governi e le istituzioni internazionali. A loro spetta la messa in atto di “risorse, nonché dalle industrie che poi mettono la capacità per produrli”. “Un nuovo vaccino – prosegue ancora l’esperto – può arrivare a costare 2 miliardi di euro. Ma quando la malattia può coinvolgere milioni di persone, come in questo caso, diventa una priorità. I vaccini hanno salvato milioni di vite e soltanto con i vaccini potremo evitare la pandemia”.

Fortunatamente, però, grazie agli studi effettuati in passato sulla Sars, gli scienziati “devono solo adattare le loro ricerche alle caratteristiche specifiche di questo nuovo virus”. I tempi dovrebbero quindi essere più rapidi. Sulla malattia cinese, comunque, “bisogna restare attenti – conclude Ricciardi -, e come nel caso dei Cdc americani, agire subito e preventivamente non aspettando che la situazione sia grave“.