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Coronavirus, la virologa Ilaria Capua: "Quest'epidemia ci costerà tantissimo"

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Virologa, ricercatrice e insegnante presso il One Health Center of Excellence, Ilaria Capua è stata intervistata sull'epidemia di coronavirus.

La virologa Ilaria Capua ha rivelato alcuni dettagli sull’epidemia di coronavirus che si sta diffondendo in tutto il mondo. “Questa – sostiene la donna – sarà un’epidemia che costerà tantissimo. Questo coronavirus finirà per fare il giro del mondo. Già oggi potrebbero esserci molti più infetti di quel che si crede”. Ilaria insegna e fa ricerca presso il One Health Center of Excellence , l’istituto delle malattie emergenti. Nella sua carriera professionale, però, emerge anche una partecipazione politica nelle file di Scelta Civica Infatti, venne eletta deputata tra il 2013 e il 2016. Di recente, infine, ha pubblicato un volume dal titolo Salute circolare.

Coronavirus, la virologa Ilaria Capua

“Ogni tanto emergono dei virus nuovi, delle malattie nuove”, ha constatato Ilaria Capua, virologa, parlando del coronavirus a Fanpage. “Molte di loro le conosciamo bene: la rabbia, ad esempio, è una di queste malattie che si trasmettono dall’animale all’uomo e la conosciamo da millenni. Altre volte, purtroppo, questi virus sono del tutto nuovi”. In un quadro generale, “se la gente arriva all’ospedale con sintomi simil-influenzali, generalmente i medici lo rimandano a casa. In questi casi, c’è un enorme difficoltà nel fare la diagnosi per primi”.

Rispetto ai numeri del virus cinese, però, la virologa intende assicurare che “il numero di decessi è limitato, se si considera il numero totale degli infetti, che è molto elevato ed è stato inizialmente sottostimato”. Tuttavia, potrebbero esserci dei casi infetti di cui ancora non abbiamo notizia. Questo perché, prosegue Ilaria, “da Wuhan, prima che fossero messe in atto le misure di controllo, si sono mosse centinaia di migliaia di persone, forse milioni, per andare a trovare la famiglia nell’unico periodo di vacanza della Cina, il loro Capodanno. Se anche una minima parte di quelle persone fosse stata già infetta, vuol dire che le città sono state messe in sicurezza troppo tardi“. Come scoprirlo? “Se nei prossimi 3-4 giorni troveremo un aumento di casi significativo vuol dire che presto o tardi ne scopriremo parecchi anche fuori dalla Cina. I cinesi viaggiano tanto”.

La buona notizia

In questo panorama, però, c’è anche una bella notizia. “Il virus di Wuhan – sostiene Ilaria – sta facendo il giro del mondo, ma lo sta facendo più lentamente. L’influenza suina pandemica, dopo 5 giorni, era già in Nuova Zelanda. Questo virus è emerso ai primi di dicembre e ci ha messo un mese a diventare preoccupante e a farsi vedere da altre parti del mondo”. “Va detto anche – ha aggiunto ancora – che in genere la regola insegna più un virus si adatta e diventa contagioso, meno è virulento”.

Parlando poi di pandemia ed emergenza globale occorre fare una netta distinzione: “se si parla di pandemia o emergenza globale, non si parla di una malattia che uccide tutte le persone, ma che ne infetterà tante”.

I rischi

Infine, non serve avere paura. “Dobbiamo essere consapevole di quali sono i rischi“. Il peggiore ad esempio, è che “si fermino i servizi essenziali”. In tal senso, “la comunità internazionale si sta muovendo e dando direttive non perché prevede che le persone moriranno in massa, ma perché è possibile che in presenza di un virus ad alta contagiosità, debba imporre una quarantena forzata a gran parte della popolazione. Una quarantena che impedirà loro di andare a lavorare. Il pericolo – quindi – è che si rallentino o si blocchino i servizi essenziali“.