> > Coronavirus, dall'Italia all'Europa: le previsioni dell'infettivologo

Coronavirus, dall'Italia all'Europa: le previsioni dell'infettivologo

coronavirus europa infettivologo

Il coronavirus minaccia l'Europa: secondo l'esperto infettivologo Badiola evitare la diffusione è praticamente impossibile.

Mentre l’Italia si trova in piena emergenza coronavirus, il resto d’Europa di prepara ad affrontare il possibile contagio. In Spagna un medico lombardo è già risultato positivo al test e sono emersi altri casi sospetti. Nel frattempo i virologi discutono sulla dimensione del fenomeno. Secondo l’infettivologo Badiola la situazione del coronavirus in Italia è solo l’anticipo di quello che accadrà in Europa.

Coronavirus: il pericolo per l’Europa secondo l’infettivologo

La Spagna si prepara ad affrontare l’arrivo del coronavirus dopo la conferma di un primo caso a Tenerife. Si tratta di un medico lombardo in alloggio in un hotel. Gli altri clienti sono stati messi in quarantena e costretti ad abbandonare la struttura. Nel frattempo altri test sono stati svolti su casi sospetti nel Paese. Secondo molti esperti non si tratta di una pandemia, ma alla luce del caso spagnolo si discute sulla dimensione del fenomeno.

A questo proposito si è espresso Juan José Badiola, infettivologo dell’università di Saragozza considerato tra i più grandi esperti mondiali. L’uomo, che nella sua esperienza ha avuto a che fare con i virus responsabili delle ultime pandemie, ha commentato così il fenomeno: “Finora abbiamo considerato il Covid-19 come qualcosa di lontano e circoscritto alla Cina, ma non è così. La crisi attuale è diversa da quella che c’era stata con la Sars, l’influenza aviaria o quella suina. Il Covid-19 non è più letale di altri virus, ma ha un potenziale di contagio decisamente maggiore e certamente ci saranno pesanti ricadute a livello di economia mondiale”.

L’allerta lanciata dall’OMS

L’infettivologo Badiola ha anche commentato l’allerta lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

“L’OMS raccomanda misure drastiche non tanto per i rischi di ciò che è successo in Italia, ma per il pericolo potenziale di ciò che potrebbe accadere in paesi meno sviluppati e con sistemi sanitari deboli. L’Italia ci preoccupa per la sua vicinanza, ma ha un buon sistema sanitario e non dobbiamo sottovalutare neanche ciò che sta accadendo in Iran e in Corea del Sud: sono entrambi Paesi abbastanza sviluppati, ma di certo non brillano per la trasparenza dei loro regimi e i numeri del contagio reali potrebbero differire da quelli ufficiali. I rischi maggiori, tuttavia, riguardano i paesi africani e asiatici meno sviluppati”.

Il dottor Badiola ha poi fatto chiarezza anche per quanto riguarda la pericolosità del coronavirus e la questione del vaccino.

“Gli effetti del Covid-19 non sono tanto diversi da quelli dell’influenza stagionale e, anche se non esiste un vaccino, la malattia può essere curata con trattamenti convenzionali. Per un vaccino occorrerà attendere almeno un anno: prima dovrà esserne creato uno efficace, poi servirà altro tempo per sperimentare la sicurezza per l’organismo umano. Evitare che il Coronavirus possa diffondersi è praticamente impossibile: viviamo in un mondo interconnesso, con una fortissima mobilità. Non si possono fare previsioni, ma ho l’impressione che ciò che è avvenuto in Italia sia solo l’inizio di ciò che riguarderà presto anche altri paesi europei. I tanti casi in Italia potrebbero essere dovuti agli stretti controlli e test svolti negli ultimi giorni, l’unico modo per fronteggiare il Covid-19 è stabilire rigidi protocolli sanitari in tutto il sistema nazionale, dai policlinici urbani più grandi agli ospedali di provincia».