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Rivolta a Torino, anarchici tentano di liberare rapinatori arrestati

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Accesi disordini sono scoppiati a Torino, dopo che un gruppo di ottanta anarchici ha cercato di liberare due rapinatori arrestati dalla Polizia.

Sono stati attimi di alta tensione quelli vissuti nel pomeriggio del 19 aprile in corso Giulio Cesare a Torino, dove un gruppo di un’ottantina di anarchici ha cercato di liberare due rapinatori che erano stati precedentemente arrestati dalla Polizia per aver rubato una collanina a un’anziana. Gli antagonisti, molti dei quali residenti nello stabile occupato sito al civico 45, sono scesi in strada occupando la carreggiata del corso e incitando gli abitanti del quartiere a fare altrettanto in aperta violazione delle norme di confinamento disposte contro il coronavirus.

Rivolta degli anarchici a Torino

Stando a quanto riportato dalla stampa torinese gli antagonisti hanno circondato gli agenti delle forze dell’ordine tentando di sottrarre i due rapinatori all’arresto, approfittando inoltre della situazione di disordine creatasi per occupare corso Giulio Cesare inscenando una protesta pubblica. Nell’assalto sette agenti di Polizia hanno riportato ferite.

In seguito i due rapinatori sono stati arrestati per rapina e portati in caserma, dove al momento la loro posizione è al vaglio degli investigatori. Tra i protagonisti dei disordini invece quattro persone sono state arrestate con l’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, mentre altre tre persone sono state denunciate dalla Digos per resistenza e violenza.

I commenti dei politici locali

Non sono ovviamente mancate le dichiarazioni del mondo politico torinese in merito alla rivolta consumatasi in corso Giulio Cesare, come quelle del presidente della circoscrizione 7 Luca Deri, del Pd, che ha affermato: “Abbiamo richiesto più volte il ripristino della legalità nel palazzo occupato. Il Comune deve obbligare la proprietà a ristrutturare l’edificio. In caso negativo si deve procedere con il sequestro del palazzo e l’interdizione degli accessi. Situazioni di occupazione illegale di questa natura sono delle bombe ad orologeria collocate all’interno di un tessuto sociale già problematico”.

Gli fa eco anche l’assessore regionale alla sicurezza della Lega Fabrizio Ricca, concorde con il collega: “È vergognoso che questi soggetti, che spesso provocano incidenti violenti, tornino a soffiare sul fuoco della rivolta in questo momento molto difficile per la popolazione”. Dello stesso parere anche la consigliera di circoscrizione Patrizia Alessi, di Fratelli d’Italia: Torino è una bomba che sta scoppiando nelle mani inerti di Sindaco e Ministro. Qualcuno sta provando a controllare illegittimamente il territorio per permettere traffici illegali”.