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Anziano pestato a Manduria: condannati tre giovani fino a 10 anni

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I giudici hanno emesso condanne dagli 8 ai 10 anni di reclusione per tre giovani imputati nel processo relativo alla morte dell'anziano pestato a Manduria.

I giudici chiamati ad esprimersi sul caso dell’anziano pestato a morte a Manduria da una baby gang hanno emesso tre condanne nei confronti di giovani tra i 19 e i 23 anni. A costoro sono state comminate pene tra gli otto e i dieci anni di carcere.

Anziano pestato a Manduria: le condanne

Il gup del tribunale di Taranto Vilma Gilli ha in particolare condannato a 10 anni di reclusione per il reato di tortura un 19enne e un 23enne e a 8 anni e 8 mesi un 23enne, tutti imputati nel processo e tutti finora agli arresti domiciliari. Rigettata dunque la richiesta del pubblico ministero Remo Epifani di punirli con 20 anni dietro le sbarre. I tre giovani sono stati inoltre assolti dal reato di sequestro di persona ed è poi caduta l’aggravante della sopraggiunta morte.

Secondo il medico legale Roberto Vaglio e il professor Carmine Chiumarulo, periti nominati dal gup, l’ulcera gastrica perforante che aveva portato alla morte Cosimo Antonio Stano avrebbe avuto come concausa lo stress causato dalle ripetute aggressioni subite. Violenze che erano testimoniate da filmati effettuati dagli stessi aguzzini diffusi su WhatsApp. A vario titolo erano contestati anche i reati di lesioni personali, percosse, molestie, furto e violazione di domicilio.

Per i 13 minorenni che concorsero ad essi, giudicati in altri processi, i giudici avevano emesso concesso il beneficio della messa alla prova con la sospensione del processo. Si tratta di una misura alternativa al carcere minorile che prevede la possibilità di un perorso guidato attraverso lo svolgimento di servizi a favore della comunità.