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"Mi tatuerò la Sicilia sul petto": Ettore Consonni mantiene promessa

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L'ex magazziniere di Bergamo, Ettore Consonni, ha mantenuto la promessa: si è tatuato la Sicilia in onore dei medici che l'hanno salvato.

Ettore Consonni, 61 anni di Bergamo, ex magazziniere ora in pensione, ha mantenuto la promessa fatta nei confronti dei medici che gli hanno salvato la vita. Nei giorni più bui della pandemia, il 61enne aveva contratto il virus. Data l’indisponibilità di posti nei reparti di terapia intensiva degli ospedali lombardi, un volo di stato lo aveva portato a Palermo, presso il reparto di Rianimazione del Civico.

Giunto al nosocomio siciliano, i medici locali lo avevano preso in cura, salvandogli la vita. Quindi la promessa: “Mi tatuerò la Sicilia sul petto”. E così ha fatto. Sul torace di Ettore Consonni è ora ben visibile la sagoma dell’isola siciliana, con al centro il simbolo della trinacria, circondato dai nomi di figli e nipoti. La sua storia è stata ripresa anche dal Partito Democratico, il quale ha deciso di dedicargli un post sul suo profilo Facebook. Sono questi i valori che davvero sentiamo nostri” si legge nel commento.

Ettore Consonni mantiene la promessa

Consonni ha voluto tributare un omaggio onesto e sincero ai medici e agli infermieri palermitani che lo hanno accolto e guarito dopo aver trascorso oltre venti giorni attaccato a un ventilatore meccanico nel reparto di Terapia intensiva.

Al risveglio, dopo 35 giorni di coma, le sue prime parole furono le seguenti: “Mi sono addormentato a Bergamo, la mia città, e mi sono svegliato a Palermo. Ma io mica ci credevo. […] Mi tatuerò la Sicilia sul petto, sono guarito grazie a voi”.