> > Una 17enne è stata costretta a prostituirsi per pagare l'affitto

Una 17enne è stata costretta a prostituirsi per pagare l'affitto

costretta a prostituirsi per pagare l'affitto

Le indagini andavano avanti dal 2016: la 17enne era costretta a prostituirsi per pagarsi l'affitto. Arrestata una donna di 57 anni.

Una ragazzina di 17 anni costretta a prostituirsi per potersi pagare l’affitto: così, dopo anni di indagini, i militari di Varese hanno fatto scattare un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di una donna 57enne della Repubblica Dominicana. Era lei l’aguzzina che costringeva la minorenne a concedere il suo corpo invitando i clienti nella stessa casa che veniva affittata: l’accusa per la 57enne è di sfruttamento della prostituzione minorile. L’indagine andava avanti dal 2016 quando la squadra mobile della questura di Varese aveva scoperto l’attività che si svolgeva tra le mura di casa.

17enne costretta a prostituirsi per pagare l’affitto

L’operazione, portata avanti dalle forze dell’ordine, aveva comportato la denuncia per il reato di sfruttamento della prostituzione minorile, a seguito del coinvolgimento di una giovanissima – all’epoca dei fatti di 17 anni – che si era rivolta alla sua connazionale, sapendo che esercitava la prostituzione, per poter intraprendere questa attività.

Come riportano in una nota gli agenti di polizia, le due donne si erano accordate per un periodo di convivenza durante il quale la 17enne si sarebbe prostituita all’interno dell’appartamento della donna in cambio della restituzione di parte della somma per pagare l’affitto di casa.

L’attività di prostituzione, stata portata alla luce dagli operatori della Squadra Mobile, con un’operazione sotto copertura. Gli agenti – dopo aver consultato un sito di incontri – si erano finti clienti presentandosi alla porta di alcuni appartamenti individuati come luoghi di prostituzione.

Dopo aver suonato al campanello dell’abitazione della 57enne poi tratta in arresto, si erano ritrovati alla presenza della giovane di 17 anni in abiti succinti. Nella giornata di martedì 14 luglio 2020 sono così scattate le manette con una condanna pari a 4 anni di carcere e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici: la donna è stata condotta alla casa circondariale di Como.