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Coronavirus, prostituta positiva in Veneto non fa i nomi dei clienti

Coronavirus, prostituta positiva in Veneto non fa i nomi dei clienti

Rischio focolaio a Vicenza, dopo che una prostituta è risultata positiva al Covid-19. La donna si rifiuta di fornire i nomi dei suoi clienti.

Non è finita l’odissea per una prostituta del Veneto, risultata positiva al coronavirus. La donna, 23 anni, non ha voluto fornire i nomi dei suoi clienti. E così, gli agenti non possono ricostruire la catena del contagio. L’episodio è accaduto in provincia di Vicenza.

Prostituta positiva al coronavirus: il caso in Veneto

Tutto è successo a Vicenza, quando il 17 luglio scorso una 23enne nigeriana è stata ricoverata al reparto malattie infettive dell’ospedale San Bortolo dopo aver accusato mal di testa e bruciore all’apparato genitale. L’esito ha confermato l’infezione per coronavirus. Come da prassi, subito dopo sono scattate le procedure di ricostruzione dei contatti della donna. In questo caso, però, la prostituta ha deciso di rimanere in silenzio e non rispondere. Finora non ha fornito alcun contatto. L’azienda sanitaria sta procedendo a rilento con l’indagine epidemiologica in tutto il vicentino. Per prassi, tutti i suoi clienti andrebbero messi in isolamento. Stando alle testimonianza, la donna sarebbe stata accompagnata nel nosocomio da un uomo che avrebbe fatto perdere le sue tracce. I suoi documenti risulterebbero falsi.

In auto con la prostituta: denunciato

La prima metà dello scorso marzo, la volante della Polizia di Busto Arsizio, comune in provincia di Varese, ha fermato un uomo in auto. Era il periodo del totale lockdown nel Paese, quando era permesso spostarsi soltanto per motivi lavorativi, di salute o di reale necessità. L’uomo è stato, invece, sorpreso in auto con una prostituta e, per questo, denunciato.

In quel caso, l’articolo 605 del codice penale prevedeva una pena fino a tre mesi di arresto da alternare ad una multa fino a 206 euro.