Svolta nell’utilizzo delle mascherine a scuola, in vista dell’ormai prossimo rientro in classe a settembre. Il Cts ha stabilito che “ai ragazzi sopra i 6 anni sarà chiesto di usare la mascherina. Ovviamente non sarà utilizzata in mensa o mentre si fa ginnastica”, come spiega il coordinatore Agostino Miozzo. “Ci saranno delle condizioni particolari” precisa “come l’uso o non uso della mascherina per una ragazza o un ragazzo non udente, per un bambino o una bambina con difficoltà neurologiche o psicologiche oppure durante l’interrogazione”.
Cts, sì alla mascherina a scuola
Intervistato da SkyTg24, il coordinatore del Cts ha spiegato come l’utilizzo della mascherina sarà uno dei tre pilatri indiscutibili per la ripresa dell’anno scolastico, assieme al distanziamento sociale e all’igiene. Miozzo ha poi precisato come l’obbligo della mascherina vada valutato a seconda delle situazioni specifiche: “Ovviamente non c’è la mascherina a mensa o mentre si fa ginnastica. Ci saranno dei momenti del contesto locale e specifico che saranno di volta in volta valutati. L’indicazione però sarà: utilizziamo la mascherina perché è un importante strumento contro il virus“.
LEGGI ANCHE:
- Coronavirus, Boccia: “Cosa più importante tornare a scuola a settembre”
- Coronavirus, scuola: cosa succede se un alunno è contagiato
L’utilizzo della mascherina viene inoltre inserito all’interno del contesto di necessaria ripartenza delle scuole in tutto il territorio nazionale, dopo che l’anno scolastico precedente si è purtroppo concluso in un clima di incertezza e preoccupazione: “Dobbiamo aprire le scuole, è un dovere del nostro Paese, è un imperativo che il nostro Paese deve avere nei confronti di 8 milioni di studenti, di due milioni di insegnanti e di operatori del mondo della scuola”.
La presenza di positivi nelle scuole
Per quanto riguarda invece l’eventualità che un alunno possa risultare positivo, Miozzo si mostra ottimista affermando che proprio nel pomeriggio del 19 agosto verrà discusso un documento preparato da Iss, Inail e ministero che illustrerà i protocolli da svolgersi nel caso: “Se si dovesse verificare un caso non vorrà dire chiudere le scuole, vorrà dire esaminare il contesto di volta in volta e, se necessario, mettere in quarantena una classe o l’intera scuola: questo sarà discusso di volta in volta con le autorità sanitarie locali”.